martedì 26 luglio 2022

Investitori nervosi, le borse europee chiudono in rosso

Giornata volatile per le borse europee, che alla fine della seduta chiudono con il segno meno. Gli investitori si danno alle vendite soprattutto a Milano, che risulta la maglia nera del vecchio continente.

Cosa agita gli investitori

I temi caldi del giorno sono il taglio delle stime di crescita del Fondo Monetario Internazionale, le trimestrali sotto le attese di Ubs (che finisce per penalizzare le banche), il 'profit warning' di Walmart e le tensioni sul fronte delle forniture del gas.

Ma più di tutti, gli investitori aspettano con ansia di conoscere le mosse della Federal Reserve, che domani dovrebbe alzare i tassi di altri 75 punti base.
Per questo il dollaro rimbalza con forza contro l'euro, con il cambio EUR-USD che scende di nuovo sotto 1,02, come ben sa chi adotta forex intraday strategie.  

Il bilancio della giornata

Per quanto riguarda il bilancio della giornata, gli investitori di Piazza Affari hanno soprattutto venduto. Il bilancio finale del FTSE MIB dice infatti -1,04% a 21.159 punti. Sessione positiva invece per il FTSE Italia All-Share, che termina la giornata in aumento dello 0,73%.

Giornata fiacca anche per gli altri indici di Eurolandia. Il  DAX di Francoforte va in calo dello 0,86%, mentre Parigi segna -0,42%. Madrid -0,20%, piatta Londra (+0,01%).
Anche Wall Street va in discesa.

L'andamento dei singoli titoli

Per quanto riguarda i singoli titoli, gli investitori hanno concentrato le compere sui titoli dell'energia, dopo il nuovo taglio delle forniture russe di gas e l'accordo europeo sul taglio dei consumi.
Brilla così Italgas, +2,93%, mentre Terna cresce dell'1,94% e Snam di 0,87%.
Al contrario, le maggiori vendite hanno colpito il lusso con Moncler a -4,56%.

Tuttavia, il comparto più deludente del giorno è quello bancario, sul quale ha pesato il -10% di Ubs a Zurigo. Scendono così Banco BPM -3,10%, Bper -2,8% e UniCredit -0,3%.
Ancora una seduta in rosso per Telecom Italia, -3,10%, che continua ad essere penalizzata dalla crisi politica, che mette in bilico diversi dossier.

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