L'inverno è alle porte ma per le grandi aziende tecnologiche americane si preannuncia una stagione caldissima, almeno sul fronte del lavoro. Twitter è solo uno dei casi, magari il più eclatante, di quelli sul tavolo.
Periodo durissimo per il lavoro nelle Big Tech
L'aria che si respira nella Silicon Valley si è fatta molto pesante, come dimostrano anche le ultime trimestrali pubblicate dalle grandi aziende tecnologiche. I bilanci hanno evidenziato i bruschi effetti dell'inflazione, della crisi internazionale, del rallentamento della crescita. Fattori che hanno indotto molte aziende a stringere la cinghia sul mercato del lavoro.
Il caso Twitter
La notizia più discussa degli ultimi giorni è quella riguardante Twitter. Dopo aver concluso l'acquisto della famosa piattaforma social, il magnate australiano Elon Musk ha infatti annunciato l'intenzione di tagliare del 50% della forza lavoro della società. Parliamo di una sforbiciata che coinvolgerà 3700 dipendenti sui 7500 totali.
Secondo quanto riportato dal New York Times, a molti dipendenti sarebbe arrivata una email dalla compagnia che li congedava già da venerdì scorso, ordinando di non presentarsi perché sarebbero divenuti operativi i primi tagli al personale.
Twitter non è un caso isolato
Elon Musk si trova però in buona compagnia, visto che anche Amazon ha fatto un intervento forte sul mercato del lavoro, comunicando il blocco delle assunzioni a tempo indeterminato. La motivazione di questa scelta è individuata in un "ambiente macroeconomico insolito", che potrebbe comportare il congelamento delle assunzioni per diversi mesi.
Nelle scorse settimane anche Microsoft, Alphabet e Meta hanno fatto intendere un piano di razionalizzazione delle risorse, che inevitabilmente significa tagli ai posti di lavoro.
Google ha invitato alcuni dei suoi dipendenti a cercare un'altra occupazione all'interno dell'azienda.
A fine ottobre altre società tecnologiche hanno tagliato posti di lavoro, come Lyft (mobilità) e Stripe (pagamenti). I co-fondatori di Lyft John Zimmer e Logan Green hanno fatto sapere giovedì scorso che la società taglierà il 13% del personale, quasi 700 posti di lavoro. Lyft ha più di 5.000 dipendenti, esclusi i conducenti.
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