lunedì 23 ottobre 2023

Mercato delle auto elettriche si allarga il divario tra Germania e Italia

La transizione verso i veicoli elettrici è avviata da tempo ed il mercato dell'auto sta facendo passi da gigante in tal senso. Tuttavia non tutti i paesi europei si stanno muovendo alla stessa velocità e l'Italia lo fa a passo di lumaca.

La situazione sul mercato dell'auto

La prima realtà automobilistica a immettere sul mercato dell'auto un veicolo completamente elettrico è stata la tedesca Mercedes ben 15 anni fa, quando la sua controllata Smart introdusse una macchina 100% elettrica. 

A quell'epoca il più grande ostacolo delle case produttrici era il costo di produzione delle batterie, ma con gli anni la situazione è migliorata enormemente grazie al progresso tecnologico. Anche i sussidi statali in quella prima fase (e pure dopo) sono stati molto importanti.

Che il punto di partenza sia stata la Germania non è un caso, dal momento che la locomotiva economica d'Europa già da tempo ha avviato con decisione la sua svolta verso le auto elettriche.

La Germania corre più di tutti

In qualche modo c'entra anche un episodio poco edificante, ossia lo scandalo diesel-gate che coinvolse il gruppo Volkswagen diversi anni fa. Da allora in poi il mercato dell'auto tedesco ha sprintato verso l'elettrico tanto che Mercedes, BMW e Volkswagen saranno 100% elettrici tra il 2025 e il 2033, prima della scadenza europea del 2035.

Oggi in Germania il 15% dei veicoli in circolazione è Full Electric. Parliamo di circa un milione di veicoli. Il governo tedesco finanzia con un incentivo di 4.500 euro le nuove auto elettriche 100% e 3000 euro sulle usate, inoltre l’infrastruttura è pronta per un parco auto di 7 milioni di elettriche.

Il confronto con l'Europa e l'Italia

Se la media europea di veicoli elettrici è di circa il 10% del totale, in Italia siamo al di sotto di quella soglia. Molto al di sotto, visto che arriviamo appena al 4%. Qui da noi l'industria dell'auto ha vissuto malissimo lo stop ai motori termici previsto dall'Europa per il 2035. Il Governo Italiano si è battuto per evitare questa imposizione, e continua ad essere contrario alla decisione Europea (e non siamo i soli).

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