lunedì 3 giugno 2024

Lavoro e laurea, in Italia la percentuale peggiore in Europa

Molto tempo fa il possesso di una laurea (che a dire il vero pochi potevano permettersi) era un requisito che certamente avrebbe spalancato le porte del lavoro. Oggi invece lo scenario è drammaticamente all'opposto, visto che le statistiche dell'Unione Europea raccontano che i neolaureati italiani sono quelli che hanno più difficoltà a trovare una occupazione.

I dati sui laureati e il lavoro

I dati pubblicati da Eurostat, relativi all'anno 2023, evidenziano che l'82,8% dei neolaureati all'interno dell'Unione Europea ha un lavoro. Il dato è peraltro in crescita rispetto allo scorso anno, quando era 81,6%. In media inoltre occorre un periodo di tempo compreso tra uno e tre anni, dopo il conseguimento della laurea, per arrivare ad occupare un posto di lavoro.

In Italia lo scenario è molto diverso. Anzitutto i neolaureati che hanno un'occupazione sono soltanto il 67,3%, assai meno rispetto alla media Europea. Non solo, il nostro è l'unico paese dove la percentuale è al di sotto del 70%. Gli altri due peggiori infatti sono la Grecia con il 72,3% e la Romania con il 74,3%. Poco conforta il fatto che la percentuale italiana sia cresciuta di un paio di punti rispetto al 2022, visto che rimaniamo comunque abbondantemente indietro nella classifica.

I motivi delle difficoltà a trovare lavoro

Le ragioni per cui In Italia c'è questa percentuale così bassa sono differenti, e di sicuro fanno chiedere a molti giovani se oggi come oggi laurearsi convenga ancora. Sicuramente incide l'elevato livello di disoccupazione e di inattivi che c'è nel nostro paese. Anche in questo caso siamo al di sotto della media Europea, visto che il tasso di occupazione nella UE è al 66,3% , mentre da noi siamo al 61,9%.

La piaga del ghost jobs

Sulle difficoltà per i neolaureati di trovare lavoro incide anche il malcostume che serpeggia nel mercato, ossia i fenomeni di lavoro non regolamentato oppure i lavori fantasma (ecco come riconoscere il "ghost jobs"), ossia quelle occupazioni che in realtà non offrono reali opportunità se non quella di scoraggiare chi risponde a tali annunci e poi incassa una marea delusione.
Nel passaggio dall'Università al mondo del lavoro i giovani incontrano grandi difficoltà, che la frequentazione di stage e tirocini riescono in parte a mitigare.

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