La giornata delle Borse europee si è conclusa con acquisti moderati. Non ci sono stati grandi spunti di rilievo per i mercati, eccetto i dati sul Pil della Germania (che confermano una contrazione congiunturale dello 0,1% nel secondo trimestre) e la fiducia dei consumatori statunitensi, sui massimi da sei mesi. L’attenzione del mercato è rivolta agli appuntamenti dei prossimi giorni, come la trimestrale di Nvidia, i dati sull’inflazione dell’eurozona e il Pce core Usa.
Piazza Affari sale con gli acquisti
Lieve prevalenza degli acquisti sulla Borsa Milanese, con il FTSE MIB che sale dello 0,52% a 33.779 punti. Sulla stessa linea, lieve aumento per il FTSE Italia All-Share, che si porta a 35.957 punti.Anche le altre principali Borse europee chiudono in cauto rialzo: l'indice Ger 40 DAX (+0,3%), l’Ibex35 spagnolo (+0,5%), mentre è piatta Amsterdam, -0,2% Parigi. Fuori dal blocco, Londra +0,2%. L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in rialzo dello 0,1%.
I numeri di Milano
A Piazza Affari il controvalore degli scambi è stato pari a 1,58 miliardi di euro, con un incremento di ben 378,1 milioni di euro, pari al 31,38%, rispetto ai precedenti 1,21 miliardi. Gli acquisti e le vendite hanno generato volumi scambiati pari a 0,46 miliardi.
Riguardo ai singoli titoli, spiccano Ferrari (+1,70%, che sembra formare un pattern cuneo wedge trading), Campari (+1,28%), ERG (+1,17%) e Generali Assicurazioni (+1,08%). Le vendite invece hanno colpito Brunello Cucinelli, -1,89%, ma anche Saipem, -1,64% e Tenaris, -1,17%.
Gli altri mercati
Sul mercato valutario, il cambio euro/dollaro si conferma a 1,116 mentre il dollaro/yen si attesta a 144,3.
Tra le materie prime, il petrolio Brent scende a 79 dollari al barile dopo i forti acquisti degli ultimi tre giorni innescato da Powell, dalle tensioni geopolitiche del weekend e dalle interruzioni in Libia. L’oro viaggia in zona 2.510 dollari l’oncia, al di sotto dei massimi storici.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 138 punti base, con il decennale italiano in rialzo al 3,66% e il benchmark tedesco al 2,28%.
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