giovedì 24 ottobre 2024

Reddito di cittadinanza, dato shock dal Brasile: un terzo se ne va in scommesse

Una misura di sostegno che in Italia fa ancora discutere è il reddito di cittadinanza. Questo sussidio non è una prerogativa italiana, e in altri paesi affonda addirittura le radici in un passato per nulla recente. Ma con delle conseguenze molto insidiose...

Il Brasile e il reddito di cittadinanza

Nel lontano 2003 il presidente del Brasile Ignacio Lula Da Silva istituì in Brasile la Bolsa Familia, una misura pressoché identica al reddito di cittadinanza come lo conosciamo oggi. Durante la presidenza Bolsonaro questa misura di sostegno venne abolita, ma con il recente ritorno di Lula al timone del Brasile è stata nuovamente ripristinata.

Nel paese sudamericano i beneficiari del reddito di cittadinanza sono circa 20 milioni di persone, ossia un cittadino su 10. Questo dato già fa capire il grado di povertà in cui si trova gran parte del Paese, dove il numero dei senza-tetto è cresciuto di dieci volte negli ultimi anni.
Secondo l'ONU, in Brasile ci sono 16 milioni di persone che vivono in uno stato di insicurezza alimentare grave. Sotto questo punto di vista, il reddito di cittadinanza è una misura utilissima per alleviare la povertà estrema di milioni di brasiliani.

Il dato shock sull'utilizzo dei fondi a sussidio

La spesa sostenuta dal governo per corrispondere mensilmente il reddito di cittadinanza è circa 14 miliardi di reais, equivalenti a circa 2,3 miliardi di euro. È tanto, ma se serve a contrastare la povertà va benissimo.
Nulla di strano fin qui, se non fosse per l'incredibile dato che è emerso da un'indagine della banca centrale: il 30% del sussidio viene speso in scommesse sportive.

Un fenomeno che indigna e preoccupa

Secondo la Banca Centrale del Brasile, negli ultimi mesi in media circa 3 miliardi di reais erogati tramite il reddito di cittadinanza sono stati spesi in scommesse sportive. Si tratta di un quinto rispetto alla spesa totale. Sempre secondo l'indagine della banca centrale, 5 milioni di percettori (un quarto del totale), ha effettuato scommesse sportive con le somme percepite in sussidio. Cosa ancora più grave, il 70% di questi è padre di famiglia.

È chiaro che questi dati hanno suscitato una forte indignazione, non solo per il modo in cui sono stati spesi fondi che servivano a tutt'altro, ma anche perché testimonia la preoccupante crescita del fenomeno delle scommesse sportive, in particolare sul calcio, che rischia di avere effetti sociali devastanti.

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