Le preoccupazioni sull'escalation di tensione in Medioriente continua ad appesantire l'umore delle Borse e degli investitori. L'Europa chiude così un'altra seduta debole.
Per quanto riguarda i dati macro, il rapporto americano sull’occupazione nel settore privato ha evidenziato a settembre 143 mila nuovi impieghi. Adesso l'attenzione è sul job report con i Nonfarm Payrolls e il tasso di disoccupazione, in uscita venerdì.
In Europa intanto il tasso di disoccupazione è rimasto stabile sui minimi al 6,4%.
La giornata del mercato azionario
La Borsa di Milano chiude in calo dello 0,28%, con l'indice Ftse Mib a 33.675 punti. Sulla stessa linea, in lieve calo il FTSE Italia All-Share, che archivia la giornata sotto la parità a 35.822 punti. In lieve ribasso il FTSE Italia Mid Cap (-0,24%); poco sopra la parità il FTSE Italia Star (+0,21%).
Anche nel resto d'Europa gli investitori sono nervosi. Chiudono contrastati il Dax tedesco (-0,2%), il Cac40 francese (+0,1%) e l’Ibex35 spagnolo (-0,6%). Piccolo rialzo per Londra.
I numeri di Piazza Affari
A Milano il controvalore degli scambi da parte degli investitori risulta essere stato pari a 2,26 miliardi di euro, in deciso ribasso (-26,45%) rispetto a ieri. I volumi scambiati sono passati da 0,56 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,48 miliardi.
Sul listino principale avanzano anche oggi i titoli della difesa e i petroliferi: Leonardo (+3,6%), Saipem (+1,6%) ed Eni (+1,6%). Chi adotta tecniche di trading intraday sta sfruttando la situazione geopolitica per puntare su difesa e energetici.
Male invece Iveco (-2,7%), Pirelli (-2,4%) e Recordati (-2,3%).
Gli altri mercati
Sul mercato valutario continua a scendere il cambio euro/dollaro, che resta sotto 1,10. Perde decisamente quota lo yen, dopo le dichiarazioni del premier giapponese che allontanano un rialzo dei tassi (situazione ideale per chi sa come fare scalping Forex).
I timori per le forniture in Medio Oriente spingono anche oggi il prezzo del petrolio, anche se l’Opec+ ha confermato i piani per ripristinare parte della produzione da dicembre. L’oro scivola nuovamente a 2.645 dollari l’oncia dopo i guadagni di ieri innescati dal flight to quality.
In rialzo i rendimenti delle obbligazioni. Lo spread Btp-Bund è stabile a 133 punti base.
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