giovedì 28 novembre 2024

Economia globale, dall'Asia emerge il ruolo sempre più importante dell'ASEAN

Quando si parla di economia asiatica, i primi paesi che vengono in mente sono Cina, Russia e Giappone. Ma negli ultimi anni c'è una vasta area asiatica che sta crescendo sempre più rapidamente, così come la sua influenza nello scacchiere globale.

I paesi ASEAN nell'economia

La macro-area ASEAN ricomprende una serie di paesi del sud-est asiatico che spesso sono stati dipinti come sfavoriti a livello geopolitico ed economico. Sono Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam. Quest'area coinvolge oltre 680 milioni di persone, e progressivamente si sta affermando come attore cruciale nel configurare stabilità regionale e per la crescita dell'economia.

Negli ultimi due decenni, questa regione ha marciato con un tasso di crescita del Pil di circa il 5% all’anno, facendo nettamente meglio di molte altre parti del mondo. Il Pil complessivo dell'ASEAN supera i 3mila miliardi di dollari (qui trovi un dettaglio del GDP dei paesi nel mondo).

Investimenti stranieri in crescita

La cosa più importante è che non si tratta più di un blocco regionale, bensì di una zona di interesse internazionale. Lo dimostra il fatto che gli investimenti diretti esteri (IDE) verso la regione sono stati più di 174 miliardi di dollari solo nel 2022. Molte multinazionali stanno infatti cercando di ridurre l’eccessiva dipendenza dalla Cina, espandendo la propria produzione nei Paesi vicini.
Già questo spiega perché secondo molti osservatori economici, questa zona è considerata come forza emergente sulla scena globale.

Perché è cresciuto l'interesse verso l'ASEAN

La spinta propulsiva di questa crescita è legata alla posizione strategica che questi paesi hanno lungo le rotte commerciali globali, e al fatto che la loro economia si caratterizza da costi del lavoro relativamente bassi. Inoltre, la popolazione giovane e in crescita dell’ASEAN (neppure 30 anni di media) rappresenta una significativa opportunità per i mercati, che si contrappone all’invecchiamento della popolazione di economie sviluppate.

Uno dei driver di crescita più promettenti per l'economia dell’ASEAN è la trasformazione digitale. Si prevede che l’economia digitale della regione supererà i 300 miliardi di dollari entro il 2025, grazie alla maggiore penetrazione di Internet. Proprio a tal fine, i governi stanno sostenendo importanti investimenti in infrastrutture digitali, reti 5G e città intelligenti.

lunedì 25 novembre 2024

Mercati finanziari, settimana "corta" per via del giorno del Ringraziamento

Sarà una settimana particolare per i mercati finanziari, dal momento che giovedì negli USA sarà il giorno del Ringraziamento, e anche venerdì Wall Street lavorerà a mezzo servizio. Tuttavia, non mancheranno spunti importanti per gli investitori.

Appuntamenti USA per i mercati finanziari

Negli USA il fulcro saranno i verbali dell'ultima riunione del Fomc, i dati sull'inflazione e la seconda stima del PIL del terzo trimestre. Il rapporto PCE dovrebbe mostrare un aumento dello 0,2%, come quello di settembre, con il PCE core stabile allo 0,3%.
La crescita economica del terzo trimestre dovrebbe essere al 2,8%. Saranno tutti report importanti per i mercati finanziari, al fine di capire quali mosse intende fare la FED a dicembre.

La prospettiva di una banca centrale più cauta sui tagli del costo del denaro, ha spinto l’indice del dollaro oltre 107,5, il livello più alto da oltre due anni (su questo asset si possono sfruttare anche opzioni vanilla broker.

Europa e Asia

In Europa verranno pubblicati i report preliminari sull’inflazione di novembre in diversi Paesi e anche nell'Area Euro. Si prevede che ci sarà una crescita per il secondo mese consecutivo, al 2,4%. Occhio anche all'indice Ifo tedesco sulla fiducia delle imprese.

In Asia, il Giappone rivelerà le vendite al dettaglio, la produzione industriale, il tasso di disoccupazione, i nuovi progetti immobiliari e i dati sulla fiducia dei consumatori. In India il PIL del terzo trimestre dovrebbe evidenziare una frenata.

NB. Certe notizie macroeconomiche sono utili per chi intende seguire una strategia scalping rsi 5 periodi.

Banche centrali

Sono attese decisioni sui tassi di interesse in Corea del Sud e Nuova Zelanda, La BoK dovrebbe mantenere invariato il suo tasso di interesse, mentre si prevede che la RBNZ effettuerà un altro taglio dei tassi nella riunione finale dell'anno. I mercati stanno scontando una riduzione di 50 punti base del tasso di interesse della RBNZ al 4,25%.

Nel frattempo, il dollaro neozelandese ha esteso il suo calo fino a circa 0,584 USD, scendendo al livello più basso in oltre un anno, gravato proprio dalle aspettative di allentamento della politica da parte della Reserve Bank of New Zealand.

mercoledì 20 novembre 2024

Prezzo dell'olio d'oliva, si prevede uno shock nei prossimi mesi

Nell'ultimo biennio c'è stata una forte crisi produttiva nelle campagne olearie, che hanno contribuito a far impennare i prezzi dell'olio d'oliva, in particolare quello dell'extravergine. Ma a giudicare dalle previsioni degli esperti, nei prossimi mesi le cose potrebbero drasticamente cambiare.

Previsioni produttive ed effetti sul prezzo dell'olio d'oliva

La nuova campagna olearia in Spagna - dove si è avvertita in special modo una forte crisi produttiva - dovrebbe tornare a livelli regolari, come quelli che c'erano fino a qualche anno fa. 

Al tempo stesso si prevede che in altri paesi chiave ci dovrebbe essere una forte ripresa. La conseguenza è che l'offerta di mercato è destinata a crescere notevolmente, con inevitabili conseguenze ribassiste sul prezzo dell'olio d'oliva.

Si tratta di uno scenario che alimenta forti preoccupazioni per l'intero comparto, dal momento che l'olio d'oliva italiano è di grande qualità ma anche di maggior prezzo. Se questi ultimi dovessero calare in maniera forte sul mercato, è plausibile che si ridurranno notevolmente le vendite di uno dei nostri prodotti alimentari di eccellenza.

Alcuni numeri

La previsione per la campagna olearia del 2024-2025 dovrebbe vedere la Spagna collocarsi attorno a 1,2-1,3 milioni di tonnellate, quasi il doppio rispetto alle 700 mila dell'ultimo biennio. Sul mercato tornerà Inoltre anche l'olio prodotto in Turchia, circa 350.000 tonnellate, dopo la fine dello stop imposto da Ankara alle esportazioni per via della carenza di prodotto sul mercato interno. Da Tunisia e Grecia arriveranno rispettivamente 300mila e 250mila tonnellate. La produzione italiana invece dovrebbe arrivare sulle 200mila tonnellate, rendendoci così il quinto produttore mondiale.

Del prezzo

Quali conseguenze avrà tutto questo sul prezzo dell'olio d'oliva? Potrebbe ampliarsi la forbice tra quello italiano, che a ottobre raggiungeva i 9,17 euro, e quello degli altri paesi. In Spagna era precipitato a 6,8 euro, mentre in Grecia e Tunisia superava di poco i 7 euro. Ma verso la fine della campagna di raccolta questa forbice potrebbe aumentare ulteriormente

Nonostante ci sia stato un rimbalzo nei consumi di olio (dopo la frenata provocata dal forte rialzo dei prezzi), i produttori italiani potrebbero perdere quote di mercato a beneficio degli olii di provenienza straniera.

giovedì 14 novembre 2024

Vendita azioni MPS, il ministero dell'Economia incassa 1,1 miliardi di euro

Lo Stato italiano ha proceduto ad una nuova vendita di azioni di Monte Paschi Siena, ricavandone oltre un miliardo di euro. L'operazione ha portato il Ministero delle Finanze a liberarsi di un altro 15% del capitale azionario dell'istituto.

Le ragioni di questa vendita

Banca MPS è l'istituto più antico del mondo, visto che venne fondata nel 1472. Dopo una serie di vicissitudini abbastanza pesanti, lo Stato italiano intervenne per salvarla nel 2017, tramite una ricapitalizzazione precauzionale, autorizzata da Bruxelles.

Tuttavia l'impegno preso con l'UE era di procedere alla vendita di gran parte della sua partecipazione entro la fine del 2024. Per questo motivo negli ultimi tempi lo Stato ha effettuato tre operazioni di collocamento di azioni sul mercato, che hanno portato profitti per circa 2,7 miliardi di euro.

NB. Il titolo MPS può essere oggetto di acquisti e vendite anche sui Consob broker autorizzati per fare trading online.

I dettagli dell'operazione

L'ultima operazione (Accelerated bookbuilding) è stata rivolta a investitori italiani ed esteri, come ha dichiarato il dicastero di Via XX Settembre in un comunicato. La vendita ha riguardato azioni equivalenti al 15% del capitale sociale di Banca Monte Paschi di Siena, per un importo di circa 1,1 miliardi di euro (ognuna è stata venduta a 5,792 euro). La partecipazione dello Stato si riduce così all'11,7% del capitale sociale della banca.

Inizialmente il ministero aveva pensato a un collocamento del 7%, ma l’operazione si è poi chiusa con la vendita del 15% perché la domanda è stata oltre il doppio dell’offerta.

La reazione del mercato

La vendita da parte dello Stato ha messo le ali al titolo di Banca MPS, che ha guadagnato oltre il 13,8% in mattinata (facendo breakout da un testa e spalle rovesciato). Avanza anche Banco BPM BAMI (+3,7%), che ha acquistato azioni MPS pari al 5% del capitale. L’istituto milanese ha però precisato che non vuole presentare alle autorità competenti l’istanza autorizzativa per superare la soglia del 10% dell’istituto senese.

martedì 12 novembre 2024

Industria del gaming sempre più ricca. Il giro d'affari salirà oltre 500 miliardi

Tutti i numeri confermano che l'industria del gaming continua a crescere, tanto in Italia quanto a livello globale. Crescono i giocatori, crescono le piattaforme, cresce il giro d'affari, che secondo una recente indagine potrebbe arrivare a cifre iperboliche nei prossimi anni.

I numeri dell'industria del gaming

Un'analisi condotta da Klecha & Co, una investment bank europea specializzata nei settori tech, mostra che il mercato nel 2022 valeva 336 miliardi di dollari, ma nel 2027 potrebbe superare i 500 miliardi. Il numero di giocatori ha raggiunto i 3,2 miliardi, la metà dei quali in Asia, e dovrebbe salire a 3,5 entro la fine del prossimi anno. 

Ciò che ha maggiormente influito sulla crescita del settore del gaming è l’espansione del mobile gaming, grazie a smartphone sempre più potenti e alla diffusione delle reti 5G.

In Italia

Anche in Italia l'industria del gaming vanta numeri impressionanti. Il giro d’affari del mercato di videogiochi ha superato i 2,3 miliardi di euro, con una crescita superiore al 5% rispetto allo scorso anno (contro i poco meno di 1,8 dell’ultimo anno prepandemico, il 2019). I 2,3 miliardi di euro contengono sia il valore delle vendite di software - i videogiochi propriamente detti - sia la componente hardware.

Il nostro Paese è uno dei cinque mercati più importanti in Europa per l'industria del gaming. Da noi ci sono circa 13 milioni di giocatori. In pratica, gioca un individuo su tre che rientra tra i 6 e i 64 anni. A giocare sono soprattutto giovani tra i 15 e i 24 anni e adulti tra i 45 e i 65: queste due fasce di età coprono da sole il 49% della comunità dei videogiocatori italiani.

Prospettive enormi

Va detto che l'industria dei videogiochi ha un panorama di offerte enorme, e potenzialmente illimitato. Grandi aziende e sviluppatori indipendenti immettono di continuo titoli per milioni di giocatori. E per molti i videogames sono molto di più di un passatempo

Questo vale in particolar modo per i “serious gaming” (il loro valore di mercato è 8-10 miliardi di dollari), ossia quei giochi che prevedono simulazioni reali molto complesse, come in ambito sanitario, militare e aerospaziale.
Il livello di realtà raggiunto da queste simulazioni è tale che vengono utilizzate anche dalle forze armate (eclatante è l'utilizzo di Fortnite da parte dell'esercito UK), come piattaforma di reclutamento o addestramento.

martedì 5 novembre 2024

Investitori cauti nel giorno delle presidenziali USA. Milano perde lo 0,2%

Giornata tiepida per le Borse Europee, con gli investitori che hanno gli occhi puntati sul voto negli Usa e sulla riunione della Fed che si concluderà giovedì. 
In settimana ci sarà anche il meeting della Bank of England, mentre oggi la RBA australiana ha deciso di confermare il costo del denaro sui livelli massimi di 12 anni.

Il bilancio per gli investitori

Milano chiude in lieve calo, con il Ftse Mib a -0,20% (34.472 punti). Sulla stessa linea, depressa il FTSE Italia All-Share, che scambia sotto i livelli della vigilia a 36.487 punti.

L’indice Euro Stoxx 50 chiude in rialzo dello 0,4%. Riguardo al resto della zona euro, gli investitori si sono mossi con cautela. Sono moderatamente positive Francoforte +0,5%, Parigi +0,48%, Amsterdam +0,37% e Madrid +0,26%. Fuori dal blocco è in lieve calo Londra -0,13%.

Cosa è successo a Milano

A Piazza Affari gli investitori premiano Leonardo +3,72%, che si avvicina tonico alla trimestrale che presenterà giovedì. Ben intonata Banca Popolare di Sondrio (+2,7%)
Nell’industria svetta Interpump +1,81%, recupera Stm +1,56%.
In ribasso Telecom -1,12%, a seguito dei risultati di Tim Brasil. 
Crolla Ferrari (-7,1%), nonostante ricavi netti (4,94 miliardi, in crescita dell’11%) e utili in crescita nel terzo trimestre 2024. Hanno però deluso gli investitori i dati sulle consegne, appena 9 unità in più rispetto all’anno precedente.

Consiglio: meglio evitare di seguire una martingala strategia negli investimenti, quasi sempre sarà dannosa.

Gli altri mercati

Sul Forex, il dollaro va in calo dopo i sondaggi che vedono la Harris guadagnare terreno contro Trump. L’euro supera così la soglia di 1,09 contro il biglietto verde (si può fare anche trading con paypal broker).

Fra le materie prime, il petrolio Brent supera i 76 dollari al barile, ancora in scia al rinvio degli aumenti di produzione da parte dell’Opec+, con le tensioni in Medio Oriente sempre sullo sfondo. L’oro continua a muoversi intorno a 2.740 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 125 punti base, con il decennale italiano al 3,67% e il benchmark tedesco al 2,42%.

domenica 3 novembre 2024

Utili in caduta libera, Porsche fa inversione a U sull'elettrificazione

Gli ambiziosi programmi di elettrificazione si sono scontrati con la dura realtà, così il colosso delle auto di lusso Porsche ha deciso di fare una brusca inversione di marcia, annunciando l'intenzione di mantenere i veicoli a combustione ancora a lungo.

Bilancio: che disastro per gli utili

Gli effetti della svolta verso la transizione verde sul bilancio della società sono stati devastanti. Dopo aver lanciato un profit warning sul finire del mese di luglio, nei giorni scorsi Porsche ha annunciato che gli utili per i primi nove mesi sono crollati del 27%. Il margine operativo è sceso del 14% e le vendite del 5%.  

Numeri che testimoniano la crisi attuale che sta vivendo non soltanto Porsche, ma l'intero mercato dell'auto.

Situazione drammatica in Cina

Il marchio del lusso risente soprattutto della caduta libera delle vendite in Cina, che era il mercato in assoluto più redditizio. Le consegne nel paese del Dragone sono crollate di oltre il 30% in volume, toccando il livello più basso dell'ultimo decennio nello scorso trimestre. La quota di mercato di Porsche in Cina e scesa dal 24% al 18%.

È il fallimento delle strategie che sognavano di mantenere gli utili invariati, puntando sull'elettrificazione e sulla tenuta del redditizio Mercato Orientale.

Il cambio di rotta

Di fronte a questa situazione critica, il costruttore tedesco ha deciso di fare una virata clamorosa nella sua strategia, mantenendo i veicoli a combustione ancora a lungo e dando al cliente la possibilità di scegliere tra un motore esclusivamente elettrico oppure ibrido o a combustione.
Nel frattempo si continuerà anche a fare pressione sui politici europei affinché abbandonino il proposito di vietare la circolazione di veicoli a combustione nel 2035.

Taglio ai costi e al lavoro

L'inversione a U sull'elettrificazione sarà Inoltre affiancata anche da una sforbiciata decisa sul fronte dei costi. Come la filiale Volkswagen, anche la casa madre Porsche intende dare vita a un programma di austerità, i cui contenuti però non sono ancora noti. Ma di certo l'occupazione sarà una delle voci più interessate dai tagli.