giovedì 23 gennaio 2025

Finanza digitale, crescono le donne investitrici in Italia

Anche se l'investimento rimane una prerogativa fortemente maschile, il numero di donne italiane che decide di utilizzare il proprio denaro nei mercati della finanza digitale è in costante crescita.

Chi investe nella finanza digitale

L'identikit dell'investitore italiano è stato tracciato grazie ad una analisi condotta dall'osservatorio Finanza digitale di BG Saxo. Da essa emerge che il 57% degli investitori e di sesso maschile, con un'età compresa tra i 25 e 54 anni e 10 anni di esperienza (il 27,5% segue la Borsa da più di 10 anni, il 20% da oltre 6 anni e il 27,1% tra i 3-5 anni). Questo significa che il 42,7% sono donne, un numero notevole.

Ma se questo è il tratto tipico degli investitori italiani, ci sono tendenze interessanti da esaminare. Ad esempio, quasi il 31% di chi utilizza le piattaforme online è un under 35, e quasi il 9% è under 25, la dimostrazione che soprattutto gli strumenti digitali sono in grado di catturare un pubblico più giovane.

Come è stata condotta l'indagine

L'analisi effettuata dall'osservatorio si è basata su un campione di 2800 persone che risiedono al Nord Italia. La scelta del luogo non è casuale, visto che secondo la Consob è proprio in quest'area del paese che si concentra la maggior parte degli investitori nella finanza digitale.
Ai rispondenti sono state poste delle domande riguardo alle abitudini e motivazioni di investimento, agli strumenti che vengono utilizzati, ai tipi di mercati che vengono preferiti e con quali criteri scelgono il proprio broker.

I risultati

Più della metà degli intervistati preferisce azioni, obbligazioni, criptovalute. Quasi la metà invece sostiene che nel 2024 ha investito più di quanto ha fatto nell'anno precedente, e che probabilmente nel 2025 utilizzerà ancora più risorse nella finanza digitale. 

Anche se la motivazione principale dell'investimento resta chiaramente aumentare il proprio patrimonio (61%), essa viene seguita dalla volontà di proteggersi dall'inflazione (41,1%) o dal costruirsi un paracadute finanziario in caso di eventi imprevisti (36,5%). Tra le motivazioni c'è però anche l'intenzione di mettere da parte denaro per i propri figli (22%).

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