L'ufficio di statistica europeo Eurostat ha di recente pubblicato un rapporto sulle condizioni di vita all'interno dell'Unione Europea. Del capitolo dedicato al reddito dei cittadini UE emerge che in Italia il reddito disponibile reale è calato rispetto al 2010. Oltre a noi soltanto altri due Paesi hanno un dato simile.
Che cos'è il reddito reale
Il reddito reale misura quello che ci resta dopo l'inflazione, ossia la capacità di spesa che hanno i cittadini realmente dopo i rincari dei prezzi. Il reddito disponibile reale esprime in sostanza quanto è cambiato il potere di acquisto delle famiglie. Se i prezzi aumentano più degli stipendi, allora il reddito reale disponibile cala. Ebbene secondo Eurostat quello degli italiani è sceso del 2,8% rispetto al 2010. In pratica la stessa quantità di denaro disponibile non è sufficiente per permetterci gli stessi beni e servizi che si ottenevano 15 anni fa.
Il confronto con l'Europa
Se il dato dell'Italia è già di per sé negativo, è deprimente se lo confrontiamo al resto d'Europa. Nella maggior parte dei casi infatti ci sono stati degli aumenti anche consistenti. La media Europea indica un incremento del 20,4%.
Ma ci sono casi estremi come la Romania, dove il reddito reale disponibile è cresciuto del 162%. In Polonia, Croazia, Ungheria e nei paesi Baltici l'aumento è stato superiore al 50%. Per trovare dei paesi con un saldo negativo come il nostro bisogna spostarsi geograficamente poco. Infatti ci sono i nostri vicini di casa francesi (-1,7%) e i greci (-25,8%).
Più indietro nel tempo
Se andiamo ad allargare l'orizzonte temporale, spingendoci ancora più indietro, la situazione dell'Italia addirittura peggiora ulteriormente. Se prendiamo come anno di riferimento il 2008, ossia l'anno del massimo impatto della crisi finanziaria del 2007-2009, da allora il potere di acquisto medio degli italiani è sceso del 7%. Significa che oggi servono 107 per comprare quello che nel 2008 ci costava 100 euro.
Quello che emerge quindi è che, mentre la maggior parte dei paesi europei ha recuperato competitività salari e produttività, noi invece continuiamo ad avere un equilibrio molto fragile, dove il reddito reale non riesce a compensare più l'aumento dell'inflazione.

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