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mercoledì 10 luglio 2019

Sterlina sotto pressione dopo i dati macro deludenti (e l'incubo Brexit)

Il futuro delle relazioni tra Gran Bretagna e UE continua ad essere avvolto nell'incertezza, e questo sta facendo inevitabilmente sentire i suoi effetti sulla sterlina britannica, che è in calo prolungato da diverso tempo.

Quadro macro e sterlina

Il lungo e infruttuoso processo di negoziati tra Londra e Bruxelles ha provocato un calo della fiducia tra imprese e privati, e le conseguenze si vedono sui recenti report macroeconomici (e in definitiva sulla sterlina). Settimana scorsa i dati PMI di giugno sono stati molto deboli, mentre questa settimana la fotografia di un Regno Unito che si indebolisce è stata confermata dal report sulle vendite al dettaglio (diminuite dell'1,6% a giugno, dopo il calo del 3,0% di maggio). Finora la crescita dei salari reali non si è tradotta quindi in maggiori consumi. Colpa della Brexit, che spinge i consumatori a rinviare gli acquisti non essenziali.

Il rischio di un No Deal Brexit sta danneggiando il clima economico britannico, dando così una spinta agli "orsi" della sterlina. Chi adotta strategie di breve periodo forex sta puntando forte sul calo del pound. La valuta della Gran Bretagna è scesa a 1,2450 contro il dollaro (GBP-USD) e si sta avvicinando sempre di più ai minimi di ben 2 anni e mezzo, dopo un calo trimestrale di quasi il 5%. Anche nei confronti dell'euro, la GBP si sta indebolendo in modo sensibile ed è arrivata al livello più basso dall'11 gennaio.

Il ruolo centrale della Brexit

Tutto continua a ruotare attorno alla Brexit, comunque, e finché non ci saranno maggiori certezze circa il futuro dei rapporti tra Gran Bretagna e UE, è probabile che i migliori segnali forex gratuiti affidabili continueranno a suggerire un calo della sterlina.
La stessa Bank of England sembra essere rimasta in sospeso. L'istituto centrale ha suggerito che i tassi potrebbero essere ritoccati in entrambe le direzioni, e che tutto dipenderà dall'evoluzione dello scenario Brexit.

giovedì 2 maggio 2019

Federal Reserve non dà retta a Trump: niente tagli nel 2019

L'appuntamento più atteso dai mercati nel primo giorno di maggio era con la Federal Reserve. Il meeting di politica monetaria della banca centrale americana alla fine non ha prodotto sorprese.

La decisione della Federal Reserve

La FED ha infatti deciso di non toccare i tassi di interesse, così come si aspettavano gli economisti. Il costo del denaro rimane così compreso nell'intervallo tra il 2,25% e il 2,50%. L'ultimo ritocco operato dall'istituto centrale risale allo scorso dicembre, quando il FOMC decise di aumentare i tassi di 25 punti base, per la quarta volta nel 2018. La FED ha quindi deciso di non dare ascolto al presidente Trump, che di recente aveva alzato al pressione sull'istituto centrale chiedendo un taglio dei tassi, così da stimolare la crescita economica a stelle e strisce.

Secondo la Federal Reserve non ci sono motivi per cambiare la propria azione, che viene ritenuta "appropriata al momento", tenendo conto della crescita (PIL a 3,2% nel primo trimestre) e della solidità dell'economia americana. Il capo della FED, Powell ha aggiunto che "non esiste un valido motivo per spostare la politica monetaria, in entrambe le direzioni". In sostanza ha spento le ipotesi di un taglio dei tassi nei prossimi mesi.

La reazione dei mercati

Le parole del capo della Federal Reserve hanno ridotto le probabilità di taglio dei tassi (così come si rilevano dai futures) al 55%, in calo dal 66% di martedì. La conseguenza è che i mercati hanno spinto il dollaro al rialzo, e i migliori segnali forex free hanno cominciato a puntare tutti sul greenback. Prima della parole di PoweIl, il biglietto aveva accusato perdite contro l'euro a causa del rapporto deludente sull'attività manifatturiera degli Stati Uniti. Quest'ultima ha avuto una frenata brusca ad aprile, peggiore delle attese. L'EURUSD si era portato a un massimo settimanale a 1,125, ma in seguito è sceso a 1,1925.

Il dollaro è rimbalzato anche contro yen e sterlina, come si può vedere aprendo uno dei tanti broker online affidabili. Alla fine della sessione USA, l'indice del biglietto verde è salito a 97,73 dopo aver raggiunto un minimo di sessione a 97,15.