Il discorso di Draghi sull'euroZona
Il Presidente della BCE conferma quindi quello che sta emergendo dagli ultimi dati macro, ovvero che c'è una ripresa ed un lento ritorno alla normalità e alla crescita. Certo per cantare vittoria è presto, e tutto sommato nessuno ha ancora detto che la EuroTower - l'ha scritto anche nero su bianco - abbandonerà per ora una politica accomodante. Tuttavia quel che è assodato è che i rischi al ribasso per l'economia si sono attenutati.E mettiamoci dentro anche quelli politici, visto che le vittorie degli "europeisti" sia in Olanda che in Francia hanno scongiurato turbolenze interne alla UE molto pesanti. Lo fa capire lo stesso Draghi quando dice che "la "crescente onda di energia che vuole una azione comune, la maggioranza silenziosa torna a farsi sentire". Il riferimento è alle rumorose proteste populistiche che sono state messe a tacere dagli europeisti più silenziosi.
E' chiaro che dopo le parole di Draghi i mercati hanno cominciato a valutare più seriamente l'ipotesi di una revisione delle stime a giugno. E anche la possibilità che una stretta monetaria possa avvenire già nel corso del 2017. Intanto Draghi si prende qualche merito, sottolineando che il clima di distensione è stato sostenuto dalla domanda interna "grazie alla politica monetaria della BCE", che è stato il principale motore della ripresa. Tuttavia Draghi ammonisce: "Guai ad abbassare la guardia poiché le sfide sono tante e vanno ben oltre il completamento dell'Unione monetaria. Bisogna gestire sicurezza, migrazioni, difesa. Sfide che possono essere affrontate solo condividendo sovranità".
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