Il quadro del rapporto giovani
Secondo il Rapporto Giovani 2017 che stato realizzato da Istituto Toniolo con Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo, la categoria più penalizzata è quella dei Neet (Not in Education Employment or Training), ovvero che non ha né cerca un impiego e non frequenta una scuola né un corso di formazione o di aggiornamento professionale.Per loro il problema lavoro e la congiuntura economica sono ostacolo decisivi nella scelta di restare a casa con i genitori. Stesso discorso vale però per i giovani che hanno un contratto a tempo determinato: il 79,4% ritiene che la propria condizione occupazionale sia scoraggiante all'uscita dalla casa dei genitori.
Il risultato è che il 92,2% dei giovani italiani dichiara di non essere riuscito a realizzare i propri desideri formulati l'anno passato di uscire dalla famiglia di origine. Rispetto al resto d'Europa, è molto più ampio il divario tra ciò che i giovani italiani vorrebbero fare e ciò che invece riescono effettivamente a fare. Il che chiaramente pesa sull'autostima e genera maggiori frustrazioni a livello di ambizioni personali.
Nel complesso, il rapporto conclude che le inefficienze del mercato del lavoro stanno frenano il pieno e qualificato contributo delle nuove generazioni ai processi di crescita del paese, ma tengono pure in stallo da troppo tempo persone oramai trentenni che per motivi anagrafici non possono più essere considerate giovani, ma nemmeno adulte perché ancora lontani dalla conquista di una piena autonomia dai propri genitori e di formazione di una propria famiglia.
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