I numeri sui redditi autonomi
Si scopre che pescatori, titolari di discoteche, mercerie e di centri estetici o spa, produttori di ceramica e terracotta sono le categorie che guadagnano di meno. Stando almeno ai redditi dichiarati per gli studi di settore. In questo ambito i peggiori (pesca e cure termali) non arriverebbero neppure a 5.000 euro l'anno. A cavallo dei 10.000 euro invece molte attività commerciali: estetisti, corniciai e calzolai.
Dall'altro lato ci sono invece gli studi notarili, con un reddito medio che si aggira attorno ai 244.000 mila euro. Benissimo anche le farmacie, che arrivano a 116 mila euro, ma superano la media anche odontoiatri, studi medici, commercialisti, ragionieri, consulenti finanziari ed assicurativi.
Va detto che questo sarà l'ultimo anno degli studi di settore, che è infatti destinato ad andare in soffitta perché verrà sostituito dai nuovi indici di affidabilità fiscale. In base ai dati emerge che il reddito totale di queste attività è stato pari a 107 miliardi di euro, registrando un incremento del 5,3% rispetto al 2014 sebbene l'ambito di applicazione degli studi di settore si sia ridotto del 5,8% rispetto all'anno precedente (per via dell'introduzione del nuovo regime forfettario ai soggetti che hanno aderito a tale regime semplificato).
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