I dati del FMI sull'economia italiana
A livello globale la crescita è stato rivista al rialzo da +3,6% per il 2018 a +3,7%. Nonostante il quadro generale più ottimistico, secondo il FMI continuano a rimanere alcune zone d'ombra perché la ripresa è ancora vulnerabile e continua a manifestare fattori di rischio serio. Come detto, vanno complessivamente bene sia Europa che USA, mentre la Cina continua a crescere a ritmi sostenuti. Tuttavia è l’India il paese dove si registra la crescita maggiore: oltre il 7%.
Se guardiamo all'Eurozona, il FMI evidenzia una crescita del PIL di 0,2% in più rispetto alle precedenti previsioni. Nel 2017 la crescita è al 2,1%, mentre nel 2018 sarà di 1,9%. Si assottiglia inoltre la distanza con gli Stati Uniti, che crescono quest’anno del 2,2% (+0,1 punti) e il prossimo del 2,3% (+0,2 punti). Tra i dati spicca quello relativo alla Gran Bretagna, unico paese del Vecchio contenente per il quale le stime vengono riviste al ribasso dello 0,3% per quest’anno. Chiaramente colpa delle incertezze legate alle Brexit.
E l'Italia? Migliora. Dopo il +0,9% del 2016, secondo il Fmi la crescita per l’anno in corso arriverà all’1,5% (+0,2%), mentre per l'anno prossimo toccherà l’1,1% (+0,1%), in quest'ultimo caso più bassa di quella prevista del nostro governo, secondo il quale anche nel 2018 la crescita sarà per un +1,5%. Restando da noi, il debito pubblico dovrebbe salire al 133% del Pil nel 2017, ma calerà al 131,4% nel 2018 e al 120,1% nel 2022. Scenderà anche il nostro deficit, che nel 2018 si porterà all’1,3%.
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