La mossa della banca centrale
L'ultimo ritocco da parte del board neozelandese avvenne a novembre 2016, quando ci fu una riduzione del tasso dello 0,25%. Nel corso degli ultimi 22 meeting di politica monetaria, la banca centrale ha ridotto 6 volte il tasso di interesse (nel 2015 il costo del denaro era al 3,50%). L'istituto centrale ha precisato che il tasso di interesse dovrebbe rimanere immutato nel corso di quest'anno e fino al 2020, e che l'atteggiamento della banca sarà orientato verso un livello espansivo per un periodo considerevole, per contribuire a massimizzare l'occupazione sostenibile e mantenere un'inflazione bassa e stabile. Il governatore Orr ha aggiunto che la direzione della prossima mossa potrebbe essere su o giù.Suggerimenti: si può fare trading in modo diverso, anziché con le solite candele giapponesi. Qui abbiamo una guida ichimoku trading system italiano.
Le prospettive della Nuova Zelanda
Dal punto di vista prospettico, la RBNZ sembra ottimista. Prevede infatti che il PIL aumenterà fino al 2019. Tuttavia, il governatore Orr ha precisato che esistono rischi che la recessione globale più pronunciata - che nei partner commerciali è aumentato - potrebbe pesare sulla domanda interna. Il costo delle materie prime è in diminuzione, e questo "riduce il il vantaggio che l'attività economica neozelandese ha beneficiato".Riguardo l'inflazione, l'ipotesi è che possa aumentare più rapidamente, se le imprese trasferiranno in misura maggiore gli aumenti dei costi sui prezzi. La RBNZ prevede che i prezzi al consumo di base aumenteranno gradualmente fino al punto centrale dell'intervallo obiettivo della banca centrale al 2%.
L'ottimismo della RBNZ (e soprattutto la possibilità di un futuro ritocco dei tassi tanto giù o su), il rinnovato ottimismo su una possibile risoluzione delle dispute commerciali tra Stati Uniti e Cina e la salita dei prezzi del petrolio, hanno spinto il dollaro neozelandese sui mercati valutari. Facendo forex bonus senza deposito abbiamo visto che il cross NZD-USD è volato a 0,6852, guadagnando oltre un punto percentuale. Il "kiwi" ha raggiunto un massimo settimanale di 1,0397 contro l'aussie, dopo un inziiale calo.
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