Gli investimenti nelle start up italiane
Le idee innovative delle nostre menti riscuotono successo all'estero. Il volume di investimenti in startup hi-tech italiane nel corso del 2018 è giunto complessivamente a 600 milioni, ben 229 dei quali provenienti dall'estero. Un dato quasi doppio rispetto al 2017, quando erano solo 126. Gli investitori esteri, formali e informali, raggiungono il 38% del capitale messo a disposizione. E' evidente che gli investitori internazionali credono molto nelle buone idee italiane.Sono soprattutto le aziende made in USA e puntare sui cervelli italiani. Il capitale straniero giunge infatti per il 72,73% proprio dagli States. E l’Italia comincia a seguire a ruota questo trend, come spesso accade nel business. Il resto giunto soprattuo dall'Europa (23,36%), ma la nostra creatività riscuote successo anche in Cina (3,77%) e in minima parte dal Brasile (0,06%).
In che forma avvengono
Gli investimenti comprendono sia quelli fatti dai fondi di venture capital, acceleratori e incubatori sul territorio nazionale e business angels, sia quelli raccolti attraverso tramite piattaforme di crowdfunding. Riguardo ai fondi, oltre agli americani si sono dimostrati molto interessati anche spagnoli e tedeschi.Il grosso boom però arriva dagli investimenti di business angels e associazioni di piccoli investitori, che rappresentano circa il 20% del totale investito. Benissimo pure l'equity crowdfunding, che consente anche a piccoli risparmiatori di comprare quote di startup su siti autorizzati. Lo scorso anno la cifra così raccolta è arrivata a 30 milioni solo sulle 10 principali piattaforme in Italia (il triplo rispetto all'anno precedente).
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