L'accordo Jefta e l'export
Questa partnership commerciale ha fatto sparire i dazi che il Giappone applicava sul 97% delle merci che vengono dall’Unione europea. Al tempo stesso il Vecchio Continente cancella il 99% delle tariffe che finora applicava ai beni in arrivo dal paese del Sol Levante.La riduzione dei dazi avverrà in modo progressivo, e avrà una portata imponente. Bisogna considerare infatti che attualmente l'Unione Europea esporta oltre 58 miliardi di euro in beni e 28 miliardi in servizi. Sarà in special modo l'export a beneficiare di questa intesa, visto un mercato di circa 127 milioni di consumatori giapponesi. Quei consumatori che prima venivano "serviti" dal TTP, da cui Trump si è sfilato.
Le occasioni per l'Italia
Per l'Italia ci sono indiscutibili opportunità, visto che esporta per 6,6 miliardi e importa per 4,2 miliardi (dati 2017), con un surplus di 2,4 miliardi. Saranno eliminati i dazi sui formaggi (finora di circa il 30%), sulle esportazioni di vini (di circa il 15%) e sulle carni di maiale trasformate, mentre ridotti quasi a zero sulle carni fresche. Potrà ottenere dei benefici soprattutto il Food & Wine italiano, il cui export verso l'oriente sta attraversando una fase di stanca dopo il boom (fatturato di 715 milioni di euro) dello scorso anno. Va evidenziato che il Giappone oggi è al decimo posto dei nostri sbocchi alimentari, inoltre è il primo importatore al mondo di formaggi .Occhio però alle conseguenze negative: ovvero la presumibile invasione di prodotti giapponesi che "clonano" quelli genuini italiani.Ma ad essere coinvolto sarà in special modo il settore tessile e l’abbigliamento. L’Italia è il secondo esportatore europeo verso il Sol Levante, dietro alla Germania, e il Giappone è il sesto partner commerciale dell’Italia al di fuori dell’Unione europea. Il nostro export nel Paese vale 6,6 miliardi l’anno con un surplus di 2,4 miliardi. In tutto sono 14.921 le compagnie italiane che vendono i loro prodotti in Giappone, di cui l’83% sono PMI, e queste esportazioni aiutano a sostenere 88.806 posti di lavoro.
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