La prudenza della Banca del Giappone
A spingere l'istituto centrale giapponese verso questa mossa (comunque ampiamente attesa dai mercati), è il quadro complessivo sia interno che esterno. L'economia infatti cresce in modo molto moderato, anche se la domanda interna continua a crescere. Peggiorano invece le prospettive sul fronte estero, con le esportazioni che sono colpite dal rallentamento globale. Tuttavia Kuroda afferma che la Banca del Giappone "mantiene la sua visione di base secondo cui l'economia si sta espandendo moderatamente".Suggerimento: prima di decidere a quale operatore iscrivervi, leggete prima i consigli su come scegliere un broker forex.
L'inflazione lontanissima
Quel che rimane un vero miraggio per la Banca del Giappone è il tasso di inflazione al 2%. Questo target è stato criticato da mondo politico e bancario, perché la politica di tassi negativi non solo non l'ha fatto centrare, ma sta deprimendo i profitti delle istituzioni finanziarie. Inoltre lunghi anni di politica monetaria ultra-accomodante lasciano il Giappone senza armi con cui affrontare una evatuale prossima recessione. Però Kuroda va avanti per la sua strada, e conferma che "il 2% dell'inflazione rimane una priorità", aggiungendo che non esiste "necessità di cambiare l'obiettivo".Sul fronte valutario, dal momento che la decisione della Bank of Japan era attesa, non c'è stato alcun contraccolpo evidente sullo Yen. Chi adotta una strategia forex 30 minuti trading ha visto pochissimi sussulti da parte della moneta giapponese, che galleggia senza grandi variazioni sia contro l'Euro che contro il Dollaro. Tuttavia va precisato che nell'ultimo mese lo Yen ha però perso circa un punto percentuale contro la valuta unica e il biglietto verde.
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