sabato 30 marzo 2019

Brexit, l'ipotesi "no deal" si fa sempre più probabile per i mercati

Ancora una volta la May incassa una bocciatura dal parlamento britannico riguardo alla questione Brexit. L'accordo che lo scorso novembre stipulò con Bruxelles è stato infatti respinto per la terza volta, per 344 voti contro 286. E adesso l'ipotesi una uscita disordinata da parte del Regno Unito si fa sempre più concreta.

Hard Brexit sempre più vicina

La terza votazione è avvenuta venerdì sera, ma il Withdrawal Agreement (così si chiama l'intesa Londra-Bruxelles) non è riuscita a passare. Il leader dei laburisti Jeremy Corbyn, ha immediatamente annunciato che bisognerà cambiare l'accordo raggiunto con l'Ue, oppure sarà necessario andare di nuovo alle elezioni. Dal canto suo la Commissione europea ha fatto intendere di ritenere ormai molto probabile una hard Brexit.

Adesso di fronte al Governo May ci sono solo due possibilità. La prima è di andare effettivamente al divorzio senza un accordo, mentre la seconda è quella di chiedere un nuovo rinvio dell'uscita, che è già slittata dal 29 marzo al 12 aprile. Ma per intraprendere questa seconda strada, che comporterebbe la partecipazione britannica alle elezioni europee del 23-26 maggio, occorre che il Governo May lo chieda in fretta per dare modo ai Ventisette di valutare il da farsi.

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I mercati non sanno cosa aspettarsi

Nel frattempo i mercati hanno reagito in modo meno drammatico del previsto alla terza bocciatura della proposta Brexit di Theresa May. La sterlina ha avuto uno slittamento, ma in misura inferiore rispetto a quello che aveva avuto in occasione delle precedenti due bocciature parlamentari. Il cross GBPUSD ha bucato al ribasso la soglia di 1,30 per la prima volta dallo scorso 11 marzo, mentre rispetto all'euro il deprezzamento è stato più contenuto. Ad ogni modo, non si vedono pattern e figure inversione trend riguardo alla valuta britannica.

I mercati sono in chiara attesa di capire come si evolverà la situazione, e sono mosso unicamente dalle questioni attinenti a Brexit. Anche i dati macro del Regno Unito (come il bilancio delle partite correnti e il PIL) non hanno mosso l'attenzione degli investitori, che rimane focalizzata solo sulla questione Brexit.

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