Guerra commerciale e mercati
Gli ultimi dati macro hanno evidenziato le frenate di Thailandia, Singapore, e anche un calo dell’export in Corea. Questa mattina anche la bilancia commerciale giapponese ha deluso i mercati, registrando un surplus di soli 60,4 miliardi di yen, contro un valore stimato di 232,7 miliardi. Tutte conseguenze più o meno dirette della guerra commerciale. L'ultimo atto è di pochi giorni fa, quando Trump ha colpito Huawei impedendogli di acquistare parti e componenti da società statunitensi. Trattandosi del principale fornitore mondiale di tecnologia 5g (fattura più di 100 miliardi di euro), è chiaro che questa battaglia a coinvolto l'intero globo, e fatto danni anche agli americani. Anche per questo Trump ha subito fatto un mezzo dietrofront, spostando il provvedimento di 90 giorni, al prossimo 19 agosto.La mossa del governo statunitense ha dato una mano all’azionario asiatico ed ha aiutato lo yuan offshore a riprendersi dai minimi da novembre. Ma l'effetto pare essere solo temporaneo. Le preoccupazioni commerciali derivanti dalla disputa USA-Cina continuano a dettare l'azione sui prezzi e il sentimento nei mercati globali. Malgrado l'amministrazione di Trump abbia fatto un passo indietro su Huawei, i timori che la situazione possa aggravarsi persistono. Adesso il faro è puntato sui possibili di blocchi di Pechino sulle esportazioni dei materiali fondamentali (di cui detiene praticamente il monopolio) per il mercato tecnologico.
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