I dati sull'inflazione
Martedì l'ufficio di statistica neozelandese - la Statistics New Zeland - ha evidenziato che nel secondo trimestre del 2019 l'inflazione è salita all'1,7% annuo dall'1,5% del periodo precedente. La crescita era prevista dagli economisti, e il dato è stato in linea con il consensus. Stesso dicasi per l'inflazione sequenziale, in cresciuta dello 0,6% come era previsto.La cosa importante però è che l'inflazione si sta muovendo al rialzo come aveva previsto la banca centrale neozelandese, la RBNZ. Questo allontana la possibilità che la banca centrale debba intervenire a breve per poter stimolare la crescita economica e dei prezzi. Nel prendere le proprie decisioni, l'istituto centrale infatti è molto influenzato dalla dinamica dei prezzi, che vuole portare verso il target del 2-3%.
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La politica della RBNZ e il dollaro kiwi
Ricordiamo che la RBNZ è stata la prima banca centrale del G10 a operare un taglio del costo del denaro in questo ciclo. Infatti nel meeting dello scorso mese di maggio, i policy maker neozelandesi hanno tagliato il tasso di 25 punti base, portandolo così al nuovo record minimo dell'1,5%.La reazione dei mercati al dato sull'inflazione ha premiato il dollaro neozelandese. Il cambio NZD-USD si è infatti apprezzato fino a toccare i nuovi massimi trimestrali a 0,6738, come abbiamo visto sulla nostra forex piattaforma demo trading online. Nel corso dell'ultimo mese, il cambio si è apprezzato complessivamente di oltre il 3,5%, anche se bisogna evidenziare che questo è accaduto più che altro per la debolezza del biglietto verde (innescata dalle accresciute probabilità di un taglio dei tassi da parte della FED).
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