Il declino del prezzo del grano
Il sistema sta piano piano collassando. Un agricoltore deve vendere 5 chili di grano per potersi pagare un caffé o una bottiglietta di acqua al bar. Non c'è quindi convenienza nell'intraprendere o continuare questa attività. L'unico settore a resistere è quello dei grani antichi, la cui coltivazione continua a rendere un po' di più. Per il resto invece il panorama è deprimente. Visto l'attuale livello del prezzo del grano, non c'è da sorprendersi se negli ultimi dieci anni un campo di grano su cinque non c'è più.Secondo Coldiretti, il raccolto di quest'anno sarà di circa 7 miliardi di chili di grano coltivati su oltre 1,8 milioni di ettari. Un decennio fa questo livello giungeva a 2,3 milioni. Come abbiamo detto poc'anzi, l'unica coltivazione ancora conveniente è quella dei grani antichi (Timilia, Saragoilla, gentil Rosso, Farro dicocco e monococco, ecc), e infatti i terreni coltivati a questo fine sono cresciuti da 1000 ettari del 2017 ai 6 mila ettari di oggi. A trainare la crescita è stato il sempre maggiore appeal per la pasta 100% italiana e di qualità. Tuttavia, anche in questo caso c'è un grosso pericolo all'orizzonte. Si tratta delle importazioni a basso costo di prodotti che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale vigenti in Italia.
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