giovedì 2 settembre 2021

Mercato del petrolio, nessuna scossa dal meeting del OPEC+

Nessuna novità arriva dal fronte Opec+, dopo il meeting svoltosi mercoledì. Con una brevissima riunione in videoconferenza (durata appena un'ora) il cartello "allargato" ha confermato l’accordo sottoscritto a luglio. Sul mercato del petrolio ci saranno quindi aumenti limitati a 400mila barili al giorno a ottobre.
Non hanno quindi avuto soddisfazione le richieste dei diversi paesi, a cominciare dagli Usa, di incrementare ulteriormente l’output nel tentativo di contenere l’inflazione.

Cosa succede sul mercato del petrolio

Nel meeting più turbolento dello scorso mese di luglio, il cartello aveva deciso di aumentare gradualmente la produzione fino alla fine del 2022. Per quella data si presume che verranno riassorbiti tutti i tagli che vennero decisi la scorsa primavera, durante la fase acuta della prima ondata pandemica. 

In quel periodo i prezzi crollarono arrivando finanche in territorio negativo, mentre i segnali gratis opzioni binarie puntavano tutti sul ribasso.
Per il momento circa il 45% dell'offerta inattiva è già stata ripristinata.

OPEC+ prudente ma ottimista

La riunione di ieri ha confermato questa strategia, anche perché nel frattempo i prezzi del barile hanno recuperato gran parte del crollo avvenuto a metà agosto. Inoltre le prospettive future suggeriscono ancora una certa prudenza, come hanno sottolineato gli stessi partecipanti alla riunione: "gli effetti della pandemia di Covid-19 continuano a proiettare qualche incertezza, i fondamentali dei mercato e si sono rafforzate e le scorte nell'Ocse continuano a ridursi mentre la ripresa accelera".
La prossima riunione del cartello è in programma per il 4 ottobre.

Il prezzo sul mercato e le scorte

Il mercato - dove in precedente c'era stato un doppio massimo trading - ha reagito facendo prima scedere il derivato sul greggio Wti e quello sul Brent, salvo poi fare loro recuperare terreno in scia ai dati diffusi dall’International Energy Administration.
Secondo l’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, le scorte sono scese di 7,2 milioni a 425,4 milioni, molto di più delle previsioni degli analisti (calo di 2,8 milioni).

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