Sui mercati finanziari, la giornata di mercoledì è stata dominata dal meeting della FED, che ha deciso di dare via libera al tapering. Ma altre banche centrali si sono riunite per decidere della loro politica monetaria. Tra queste la Banca Centrale del Brasile.
Cosa ha deciso la Banca Centrale del Brasile
L'istituto sudamericano ha deciso, con una votazione unanime, di proseguire il percorso restrittivo intrapreso in questo 2021. E' stata infatti decisa la quinta stretta monetaria (dopo quelle effettuati a marzo, maggio, giugno e agosto per complessivi 4,25 punti percentuale), alzando il tasso Selic di 100 punti base. Il costo del denaro in Brasile sale quindi al 6,25%. La banca centrale peraltro non intende fermarsi, visto che è in programma un altra mossa del genere anche nella prossima riunione del 26 ottobre.
Secondo il Comitato, nell'attuale fase del ciclo di inasprimento, tale ritmo sia il più appropriato per garantire la convergenza dell'inflazione al target all'orizzonte di riferimento e, contemporaneamente, consentire al Comitato di ottenere maggiori informazioni sullo stato dell'economia e sul persistenza degli shock.
Rischi legati al'inflazione
Secondo i membri del Copom, "i rischi suggeriscono che è opportuno far avanzare ulteriormente il processo di stretta monetaria". I rischi di cui si parla sono stati evidenziati a inizio settimana dal capo della banca centrale Roberto Campos Neto: ha detto che ogni indicatore mostrava elevate pressioni inflazionistiche.
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Il Real brasiliano
Nel frattempo, il Real brasiliano è scambiato intorno a 5,3 contro il dollaro USD. Qualche settimana fa la coppia aveva toccato quota 5,50 ossia il minimo di 3 mesi. Poi il rapporto di cambio è tornato all'interno del cuneo trading wedge (analisi tecnica) che si è formato negli ultimi mesi.
Va detto che sulla situazione economica del Brasile pesa anche il tema politico. Il consenso attorno al presidente Bolsonaro è molto ridotto, e in vista delle elezioni del prossimo anno l'attuale presidente potrebbe cambiare rotta politica, assumendo misure populiste che lo avvantaggerebbero nella corsa elettorale, ma sarebbero dannose per l'economia brasiliana.
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