Una delle tendenze più interessanti nel panorama dei mercati finanziari, è senza dubbio l'attenzione crescente che gli investitori stanno riservando ai fattori ESG. Si tratta cioè dei fattori ambientali, sociali e di governance. Investimenti sostenibili, per usare una terminologia sintetica.
La spinta verso gli investimenti sostenibili
Gli investitori hanno manifestato un interesse crescente riguardo agli investimenti sostenibili già da diversi anni, ma la situazione ha vissuto una forte accelerazione durante il periodo pandemico. Probabilmente la crisi sanitaria ha agito come motivatore delle coscienze, spingendo gli investitori ad aumentare il peso dei fattori sostenibili nelle loro scelte di impiego di capitale.
Un numero manifesta chiaramente questo trend: soltanto nel primo semestre del 2021, il patrimonio dei fondi sostenibili dell'Unione Europea è balzato del 20% salendo ai 1500 miliardi di euro.
I problemi nel rating
Tuttavia l'autorità Europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha acceso i riflettori su un problema relativo agli investimenti sostenibili. Secondo l'Authority esistono infatti troppe divergenze riguardo ai criteri che vengono assunti per la valutazione dei fattori di sostenibilità.
Le agenzie di rating infatti non hanno criteri univoci, e nonostante la stessa autorità Europea evidenzi come ci siano stati dei miglioramenti a partire dal 2020, la situazione rimane ancora caratterizzata da forti disomogeneità (definite "sorprendenti").
Valutazioni disomogenee
Effettuando un'analisi di oltre 64 mila comunicati rilasciati dalle Agenzie di Rating, la Esma ha evidenziato che le informazioni sui criteri ESG differiscono in modo notevole da un'entità all'altra. Questa discrepanza si manifesta specialmente quando si valutano i temi di carattere ambientale.
È necessaria quindi una maggiore trasparenza e omogeneità, per consentire a chi vuole fare investimenti sostenibili di avere strumenti di scelta più efficace.
Proprio per risolvere questo problema, è stato ho deciso di procedere ad una consultazione tra agenzie di Rating, società e investitori, che durerà fino al mese di marzo.
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