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lunedì 12 ottobre 2020

Banca centrale cinese scende in campo per evitare l'ulteriore rally dello Yuan

Dopo il recente rally della sua valuta nazionale (Dollaro-Yuan sui minimi di 17 mesi), la Banca centrale cinese (PBoC) ha deciso di intervenire con alcune misure durante il weekend appena concluso.

Cosa ha deciso la banca centrale cinese

E' infatti scattato il taglio dei margini di liquidità per le operazioni in valute estere. Le società finanziarie quindi non dovranno più accantonare liquidità quando eseguono alcune operazioni in valuta estera. La riduzione decisa dalla Banca centrale cinese, abbassa di fatto il costo della vendita allo scoperto della valuta cinese.
Si tratta di un intervento che va nel senso opposto a quello adottato nel 2018, quando nel pieno della trade war venne posto il coefficiente di riserva obbligatoria del 20%. All'epoca lo scopo era sostenere lo Yuan, rendendo costoso scommettere sul suo ribasso. Oggi lo scopo è opposto.

La mossa della Banca centrale cinese (che comunque ha dichiarato che “continuerà a garantire la flessibilità del tasso di cambio del renminbi", ha sostenuto il rialzo delle azioni cinesi. Lo Shanghai Composite infatti ha aggiunto lunedì 86,39 punti o 2,64% a 3358,47, registrando il suo più grande rally dal 20 luglio, dopo un guadagno dell'1,68% venerdì.

Nota: quelli che sono interessati allo scambio di valute sui mercati, dovrebbero prima scoprire qual è il miglior sito per forex trading in relazione alle loro necessità.

Yuan in discesa dopo la banca centrale

Invece lo Yuan è sceso dopo i recenti mesi di rally, innescati anche dallo slancio della ripresa post pandemia in Cina. Attualmente sembra si stia formando un pattern doppio minimo trading. Nel terzo trimestre, il renminbi ha guadagnato il 4% rispetto al dollaro, il più forte aumento trimestrale degli ultimi 12 anni. Da fine maggio la valuta cinese ha guadagnato oltre il 6% rispetto al dollaro, e negli ultimi giorni ha beneficato anche dalla prospettiva concreta della vittoria del democratico Joe Biden alle elezioni degli Stati Uniti, con miglioramento delle relazioni sino-americane.

Va infine segnalato che la PBOC ha fissato l'USD-CNY leggermente al di sopra di quanto suggerito dalle stime basate su modelli, una politica comunemente utilizzata per suggerire un leggero dispiacere per il ritmo dei guadagni del renminbi.

venerdì 9 agosto 2019

Economia britannica in frenata, la Sterlina cola a picco

Gli ultimi dati macro sull'economia britannica danno un'altra spallata alla sterlina, già abbondantemente provata alla lunga vicenda Brexit, spingendola ai minimi di oltre due anno contro il dollaro.

I dati sull'economia britannica

L'Ufficio britannico di statistica nazionale ha infatti evidenziato un calo della crescita per la quinta economica mondiale. Nel secondo trimestre infatti la crescita è scivolata all’1,2% su base annuale, rispetto all’1,8% registrato nel primo trimestre. Oltre ad essere il dato peggiore dall'inizio del 2018, si tratta della prima contrazione dell'economia britannica in oltre 6 anni. Il PIL britannico è sceso dello 0,2%, quando nel primo periodo c'era stata una crescita dello 0,5%.

Questi dati stanno alimentando i timori di una recessione, anche in vista del difficile percorso di uscita dalla UE. Il prossimo 31 ottobre, a prescindere che ci sia un "deal" oppure no, Londra e Bruxelles si diranno addio. Proprio in vista dei questo evento, c'è stato un accumulo di scorte a inizio anno, che ha appunto innescato questi dati deboli nel secondo trimestre. Sullo sfondo c'è poi il clima di diffuso rallentamento dell'economia globale, a casua delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Insomma lo scenario è assai fosco.

Suggerimento: se siete interessati agli investimenti nel settore valutario, bisogna prima studiare bene i trading online recensioni dei broker e opinioni.

Ondata di vendite sulla sterlina

Come detto, i dati macro sull'economia britannica resi noti oggi hanno allarmato gli investitori, provocando un immediato sell-off sulla valuta britannica. Come si può vedere su qualsiasi miglior sito forex trading, la sterlina è scivolata al livello più basso dal 2017 contro il dollaro americano a 1,2056, segnando un minimo di 31 mesi. Da quando è diventato premier Boris Johnson verso fine luglio, la valuta di Sua Maestà ha perso oltre il 3%. Male anche l'andamento contro l'euro. Il cambio Euro-sterlina è infatti sceso a un minimo di due anni a 92,885, in calo dello 0,8% nel corso della giornata.