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giovedì 28 marzo 2024

Recessione, adesso i timori del Regno Unito sono realtà

Era ormai dato per scontato che il Regno Unito sarebbe finito in recessione nell'ultimo trimestre del 2023. I dati che sono stati resi noti dall'ufficio di statistica giovedì hanno confermato questa convinzione.

Appunto il dato che certifica la recessione

Nell'ultimo trimestre del 2023, l'economia britannica si è contratta dello 0,3%. Dal momento che c'era stata una contrazione anche nel trimestre precedente, ufficialmente il paese è entrato in recessione tecnica. Inoltre su base annua la frenata dell'economia britannica è stata dello 0,2%.

Per il Regno Unito si tratta della prima recessione dalla metà del 2020, quando l'economia stava facendo i conti con il terribile impatto della pandemia da Covid-19.

I problemi dell'economia Britannica

Il colpo più duro alla crescita economica del Regno Unito l'ha inferto il commercio. Le esportazioni in particolar modo sono crollate del 7,6%, pesando in modo notevole sull'economia del Regno (mentre le importazioni sono diminuite dell’1,5%, segnando il quarto trimestre consecutivo di calo). Quest'ultima ha però patito anche l'elevata inflazione e i costi di finanziamento record.

Annotazione: sugli asset del Regno Unito si possono negoziare in alcuni casi anche le opzioni vanilla.

Nessuna implicazione per la Bank of England

Che il Regno Unito sarebbe andato in recessione era ormai dato per scontato, ragion per cui questa situazione non cambierà l'approccio della Bank of England in politica monetaria.
Settimana scorsa l'istituto ha lasciato i tassi di interesse invariati, ma due membri che in precedenza si erano comportati da "falco" hanno assunto un tono diverso. Tuttavia i commenti di alcuni membri del board fanno pensare che in seno alla Bank of England non ci sia l'intenzione di tagliare i tassi a breve termine.

Le conseguenze sulla sterlina

La recessione britannica non ha avuto grandi conseguenze sulla sterlina, che comunque continua a vivere un periodo fiacco rispetto al Dollaro. Il rapporto di cambio GBPUSD rimane verso quota 1,26, ossia sui livelli minimi da metà febbraio, e si avvicina alla fascia inferiore delle Bollinger bands.
Intanto il rendimento dei titoli di Stato britannici a 10 anni si riavvicina di nuovo al 4%, dopo aver toccato i livelli più bassi in quasi due settimane.

venerdì 9 agosto 2019

Economia britannica in frenata, la Sterlina cola a picco

Gli ultimi dati macro sull'economia britannica danno un'altra spallata alla sterlina, già abbondantemente provata alla lunga vicenda Brexit, spingendola ai minimi di oltre due anno contro il dollaro.

I dati sull'economia britannica

L'Ufficio britannico di statistica nazionale ha infatti evidenziato un calo della crescita per la quinta economica mondiale. Nel secondo trimestre infatti la crescita è scivolata all’1,2% su base annuale, rispetto all’1,8% registrato nel primo trimestre. Oltre ad essere il dato peggiore dall'inizio del 2018, si tratta della prima contrazione dell'economia britannica in oltre 6 anni. Il PIL britannico è sceso dello 0,2%, quando nel primo periodo c'era stata una crescita dello 0,5%.

Questi dati stanno alimentando i timori di una recessione, anche in vista del difficile percorso di uscita dalla UE. Il prossimo 31 ottobre, a prescindere che ci sia un "deal" oppure no, Londra e Bruxelles si diranno addio. Proprio in vista dei questo evento, c'è stato un accumulo di scorte a inizio anno, che ha appunto innescato questi dati deboli nel secondo trimestre. Sullo sfondo c'è poi il clima di diffuso rallentamento dell'economia globale, a casua delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Insomma lo scenario è assai fosco.

Suggerimento: se siete interessati agli investimenti nel settore valutario, bisogna prima studiare bene i trading online recensioni dei broker e opinioni.

Ondata di vendite sulla sterlina

Come detto, i dati macro sull'economia britannica resi noti oggi hanno allarmato gli investitori, provocando un immediato sell-off sulla valuta britannica. Come si può vedere su qualsiasi miglior sito forex trading, la sterlina è scivolata al livello più basso dal 2017 contro il dollaro americano a 1,2056, segnando un minimo di 31 mesi. Da quando è diventato premier Boris Johnson verso fine luglio, la valuta di Sua Maestà ha perso oltre il 3%. Male anche l'andamento contro l'euro. Il cambio Euro-sterlina è infatti sceso a un minimo di due anni a 92,885, in calo dello 0,8% nel corso della giornata.

mercoledì 28 febbraio 2018

Valute virtuali, nuova indagine da parte del Regno Unito

Il Regno Unito ha deciso di alzare ulteriormente il livello di guardia sulle valute virtuali. Il Comitato del Tesoro del Parlamento britannico ha infatti manifestato l'intenzione di dare luogo ad una indagine sulle criptovalute. L'inchiesta, che è stata annunciata lo scorso 22 febbraio, ha come scopo quello di comprendere come le criptovalute possono influenzare gli investitori ma anche le imprese che operano nel Regno Unito. Infatti, parallelamente alla crescita della loro popolarità e diffusione, è aumentato anche il numero di dubbi e gli aspetti foschi attorno a questo asset finanziario. Ricordiamo che le criptovalute sono in gran parte non regolamentate nel Regno Unito.

L'indagine sulle valute virtuali


L'approccio dei paesi nei confronti di questo fenomeno è stato molto variegato. Alcuni si sono adattati rapidamente contro gli exchange di criptovalute, magari colpendo le Ico (initial coin offering) e contro altri aspetti caratteristici del "mining". Altri governi invece stanno mantenendo un approccio molto più cauto, più guardingo mantenendo però un atteggiamento sospettoso. E infatti secondo quanto comunica il Comitato del Tesoro, il clamore mediatico che circonda le valute virtuali e i loro movimenti di prezzo irregolari sono stati la leva per avviare questa nuova fase di indagine.

Ma cosa verrà fatto con questa nuova indagine? Verranno esaminati i potenziali rischi che le valute digitali potrebbero generare per consumatori, imprese e governi. Tra questi rischi c'è anche quello di alimentare il riciclaggio di denaro e la criminalità informatica. Tuttavia verranno esaminati anche i benefici delle criptovalute e la tecnologia che li sostiene (blockchain), nonché le nuove opportunità innovative che potrebbero creare.

Nel frattempo l'estrema volatilità che caratterizza questa industria globale, ha fatto sì che anche una notizia non certo drammatica - come l'idea che un Paese possa intervenire con una regolamentazione aggiuntiva - crea panico e può contribuire a far crollare i mercati.

sabato 23 settembre 2017

Moody's colpisce il Regno Unito: abbassato il rating

Il weekend per il Regno Unito si apre con una doccia fredda dal punto di vista finanziario. L’agenzia di rating Moody’s - pur migliorando l'outlook della Gran bretagna a "stabile" - ha infatti deciso di tagliare il suo rating sull'affidabilità creditizia, portandolo al livello Aa2, ovvero il terzo livello più alto nella scala di valutazione.

La sterlina ha reagito male sui mercati. I migliori segnali opzioni binarie affidabili gratis hanno subito puntato sul ribasso del pound. La divisa di Sua Maestà è poi scesa a 1,3495 dollari, salvo poi risalire verso quota 1,35 USD.

Consiglio: se volete negoziare valute, imparate bene cos'è la leva finanziaria forex trading, visto che è il meccanismo alla base di tutto.

Le motivazioni del taglio di Moody's


E' la prima volta che il rating viene ritoccato, dopo le elezioni che si sono tenute a inizio estate. Da quella consultazione elettorale, la May era uscita male con un Governo indebolito e la necessità di rivedere la sua linea su politiche economiche e Brexit. Le motivazioni ufficiali del taglio da parte di Moody’s sono riconducibili a due fattori. Anzitutto l’indebolimento delle finanze britanniche, in secondo luogo l'erosione della forza economica come conseguenza dell’addio alla UE.

Nel frattempo, proprio la premier britannica ieri ha tenuto un discorso a Firenze. La May ha parlato della necessità di trovare un accordo su Brexit, pronosticando un periodo di transizione di circa due anni. Ha poi parlato agli italiani: “Voglio reiterare a tutti gli italiani e ai cittadini Ue che vivono nel regno Unito che vogliamo che restiate, siete preziosi per noi e vi ringraziamo per il vostro contributo”.