I dati sui redditi degli italiani
In prevalenza sono le aree del Sud ad accusare le perdite maggiori. Crotone (-7,97%) e Agrigento (-7,09%) sono le città più colpite. Ma la palma della peggiore va ad Isernia: -9,39%. Il bilancio è comunque negativo addirittura per 91 capoluoghi su 108, compreso Roma (-4,09%). Caso particolare è Milano, dove si registra un saldo negativo (-1,37%) malgrado il capoluogo lombardo rimanga ancora al top con oltre 34mila euro per contribuente. Se i dati negativi sono distribuiti su tutto il territorio Nazionale, quelli positivi si contano sulle dita di una mano e sono tutti al Nord: Trieste (+2,15%), Belluno (+2,06%), Torino (+1,24%) e Verona (+1,1%). Ci sarebbe un altro saldo positivo, quello di L'Aquila (+5,64%) ma ahinoi è un dato che non fa testo perché l’anno di raffronto è quello del terremoto (molto basso).L’analisi del Sole24Ore prende in considerazione anche il numero di contribuenti rispetto agli abitanti. Qui le differenze tra le varie aree del territorio Nazionale sono molto più evidenti. Al Sud infatti il rapporto tra contribuenti e abitanti è circa al 50% (a Napoli ad esempio è 49,5%), molto inferiore rispetto alla media Nazionale del 65,4%. Questo rende evidente come in queste zone la disoccupazione sia molto più marcata, così come sia più elevato il numero di bambini. Fa riflettere anche la circostanza che il numero dei contribuenti al Sud non cresca da anni, perché vuol dire che non aumentano le occasioni di lavoro.
Riguardo infine al reddito medio, rimane ancora una certa differenza tra le aree urbane e quelle periferiche, specie i piccoli paesi. Anche se il reddito medio è calato un po' ovunque in questi ultimi 9 anni, nei Comuni con meno di 5mila abitanti è giunto al 20% più basso della media, nei centri oltre i 100mila residenti è invece al 20%... in più.
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