Il bilancio delle Borse Asiatiche
Anche grazie alla spinta degli incentivi della Fed (che ha armato un bazooka anti-coronavirus con quantitative easing senza limiti), Cina e Corea del Sud marciano al rialzo, ignorando l'ennesimo scivolone di Wall Street. Brillanti le borse cinesi, con Shanghai che recupera il 2% e Shenzhen l'1,65%. Hong Kong +3,5%. Vola la Borsa della Corea del Sud: +6,5%. L’export segna un rialzo del 10% nei primi venti giorni di marzo. Avanza anche Taiwan che conclude con un +4,45%.In generale tutte le borse asiatiche sono andate in rally. Hong Kong recupera il 4,62%, Singapore il 3,8%, Bangkok il 2,4% e Kuala Lumpur il 2,99%, mentre viaggia in controtendenza Jakarta (-0,46%).
Nota tecnica: uno dei modi alternativi per fare investimenti sugli indici azionari, è quello di utilizzare la strategia Heikin Ashi.
Tokyo vola: +7%
Discorso a parte merita Tokyo, che scommette sui maggiori acquisti di attività attuato dalla Bank of Japan e sembra ignorare il fatto che le Olimpiadi potrebbero subire uno slittamento o addirittura un annullamento (sarebbe una brutta botta per l’economia giapponese, che perderebbe 5 miliardi di dollari di introiti).Il Nikkei ha chiuso la sessione in rally del 7,13%, ed è incoraggiante il fatto che qualche pattern di continuazione del trend trading comincia a sparire (in senso ribassista). Il Topix invece ha guadagnato il 3,45% a 868 punti nonostante gli indicatori economici di marzo abbiano evidenziato gli effetti negativi sul quadro economico dell’autoisolamento e della fermata produttiva. Infatti l’indice sulle aspettative dei direttori degli acquisti in marzo è sceso sui minimi da aprile 2009. La forte spinta all'indice Nikkei è arrivata dal balzo di Softbank (+15%), che ha promesso un buy back dopo la vendita di assets per 41 miliardi di dollari. Lo yen si apprezza su dollaro dopo cinque sedute consecutive di ribasso, a 110,2.
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