venerdì 24 luglio 2020

Tariffe energia e servizi pubblici, per gli italiani il conto è sempre salato

Godere dei servizi pubblici in Italia costa ancora caro. Paghiamo infatti le tariffe tra le più salate in Europa. A metterlo in evidenza è la relazione annuale presentata da Arera, ovvero l'autorità del settore energetico. Nonostante la concorrenza sia cresciuta, i benefici sui prezzi ancora non sono evidenti.
E' bene fare una premessa. Il report riguarda lo scorso anno, quindi prima dello scoppio della pandemia. Dati non troppo aggiornati, ma - questo è buono - non influenzati dalla crisi recente.
E allora vediamo qual è lo stato dei servizi pubblici essenziali nel nostro Paese.

I dati e le tariffe per servizi pubblici

Per quanto riguarda il mercato elettrico, nel 2019 le tariffe hanno avuto un rincaro così come in tutta Europa. Tuttavia, quello avvenuto in Italia è stato l'aumento più consistente. Colpa sia dell'aumento dei prezzi dell’energia, sia dei maggiori costi di trasporto. Ricordiamo che in Italia l’incidenza di tasse e le imposte è uguale per tutti, a prescindere da quanto si consuma. In Europa invece i consumatori più energivori arrivano a pagare il 20% in più di tasse. I più tartassati restano però i consumatori tedeschi con le tariffe più alte della Ue in tutte le fasce di consumo.
Nel settore elettrico hanno deciso di passare al mercato libero il 49,4% degli utenti. Erano il 46,4% nel 2018. In Italia la fine del mercato tutelato è prevista per il primo gennaio 2022 e anche Antitrust ha auspicato che non ci siano ulteriori rinvii.

Riguardo al gas non stiamo messi bene. Le nostre tariffe viaggiano ai primi posti della classifica UE. Tuttavia la forbice rispetto agli altri cittadini europei si è leggermente ristretta, dopo due anni in cui era tornata ad allargarsi. In questo settore paghiamo cara la nostra forte dipendenza dall’estero, che ci fornisce gas per il 95,4% del fabbisogno (metà di esso arriva dalla Russia).
Anche in questo ambito il passaggio al mercato libero segna passi in avanti, visto che il 10% dei clienti ha fatto questo passaggio e adesso il 56% delle utenze domestiche appartengono a questo ambito.

Acqua e rifiuti

Per quanto concerne l'acqua, il 2019 ha visto una certa stabilità delle tariffe (+1,1% appena). La cosa dovrebbe rallegrarci, dal momento che è stato dato il via a un importante panoarma di investimenti per migliorare la qualità del servizio idrico integrato (perdite degli acquedotti pari al 43,7%), e tali investimenti sono in larga parte scaricati sugli utenti attraverso le bollette.

Infine i rifiuti. Qui il discorso è complesso, perché tra i singoli territori possono esserci costi e tariffe molto differenti. Secondo i calcoli di Arera, una tonnellata in discarica costa dai 9 ai 187 euro; per gli impianti Tmb dai 27 ai 169 euro a tonnellata.

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