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Wall Street finisce un'epoca. Dopo quasi un secondo di storia tutta da raccontare,
Exxon Mobil finisce fuori dall'indice Dow Jones, il più famoso listino al mondo. E come accade tipicamente nel mondo della finanza, sono i freddi numeri a decretare la fine della storia, senza alcun pathos, senza alcuna pietà.
Sbattuta fuori e stop.
Si volta pagina a Wall Street
Exxon Mobil - prima compagnia petrolifera occidentale -
abbandonerà il listino di Wall Street che raggruppa l'elite delle imprese, quello che include 30 delle
aziende più famose al mondo.
Aveva debuttato nel 1928. Si troverà in compagnia di altre due società meno famose, ovvero il gigante farmaceutico Pfizer e a Raytheon Technologies. Il loro posto verrà preso dal fornitore di software Salesforce.com, la biotech Amgen e Honeywell International (una che a sua volta venne buttata fuori dopo 83 anni di permanenza, e che ora ci tornerà).
Il tracollo del primo semestre
Eppure c'è stato un tempo in cui
Exxon Mobil è stata la regina dell'indice, avendo il valore di Borsa più alto al mondo. E non è manco troppo indietro nel tempo, visto che parliamo degli anni 2003-2011. Poi le cose sono cambiate, anche se ancora oggi la sua
capitalizzazione è elevatissima, circa 180 miliardi di dollari. Quest'utlima ha subito un tracollo negli ultimi mesi, perché se a inizio anno superava di 300 miliardi, il brusco
calo del petrolio durante la crisi pandemica ha spinto al ribasso il titolo.
La scelta del Wall Street Journal
L'uscita dal Dow Jones però è frutto non della capitalizzazione in calo, ma del
prezzo dell'azione. Infatti a differenza dell'indice S&P500, i membri del paniere non vengono determinati dalla capitalizzazione bensì dal prezzo delle azioni, fattore sul quale avviene
la scelta del paniere da parte della redazione del “The Wall Street Journal”. Che ha deciso di chiudergli la porta in faccia, salvando
soltanto Chevron come società operante nel settore oil.
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