lunedì 10 agosto 2020

Turismo, estate flop: stranieri in calo del 75%, gli italiani scelgono il low cost

Sarà un agosto complicato per il settore del turismo. Lo evidenzia una indagine dell'Osservatorio Confturismo-Confcommercio e di Swg, che evidenzia come il principale problema è il durissimo calo di presenze degli stranieri. Ma anche per quelli italiani la situazione rimane incerta. Se è vero che rispetto tra giugno e luglio la propensione degli italiani ad andare in vacanza è salita del 3%, è altrettanto vero che per molti permane incertezza per timore della situazione sanitaria (alla fine di luglio erano il 35%). Nonostante il 'bonus vacanze'.

Estate amara per il turismo

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A causa delle ripercussioni da pandemia, dovrebbe esserci un calo di afflussi dall'estero di ben 25 milioni di turisti, si tratta addirittura di una riduzione percentuale del 75%. La maggior parte di presenze in meno riguarda i cittadini europei, a causa delle restrizioni ai viaggi e agli spostamenti. Ma si sentiranno gli effetti pesanti anche del minore afflusso di visitatori americani e asiatici, che sono quelli possono contare su un più ampio budget di spesa. Insomma per il settore del turismo non sarà una estate semplice.

Il comportamento degli italiani

Sotto il profilo della spesa media, i turisti italiani spenderanno un importo di circa 680 euro a persona. Le vacanze più gettonate sono quelle rilassanti e in famiglia, scelte dal 49% degli intervistati. Per ogni famiglia il costo medio della vacanza sarà sui 1.022 euro. Nella stragrande maggioranza dei casi la destinazione scelta è sul territorio Nazionale, ma una piccola parte (il 20% dei nostri connazionali) non ha ancora prenotato, sia per questioni di carattere economico che per indisponibilità di ferie. Molti di quelli che partiranno entro settembre sembrano intenzionati a decidere come sistemarsi soltanto quando arrivati a destinazione.

Ma ripetiamo, la crisi si fa ancora sentire sui lavoratori.

Motivazioni principali della vacanza

Rispetto allo scorso anno, è crollata la quota dei turisti che in vacanza andranno per motivi culturali, solo 33%. Sicuramente incide il fatto di voler evitare luoghi più affollati come musei e siti turistici. Il crollo maggiore però riguarda il numero di visitatori che dicono di volersi dedicare come prima cosa allo shopping: passano dal 21 al 5%. Cresce invece la quota di chi in vacanza vorrà stare a contatto con le persone care (32%) o immergersi nella natura (32%). Anche questo è un effetto indotto dal lungo lockdown provocato dal Covid.

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