mercoledì 2 settembre 2020

Evasione fiscale, l'Italia fa flop e continua a non estirpare questa piaga

Per il momento la lotta alla grossa piaga italiana dell'evasione fiscale, non sta portando ai risultati sperati. Lo evidenzia la Corte dei Conti, che ha esaminato il Rendiconto annuale dello Stato. Da qui emerge infatti che solo il 13,3% delle imposte evase tra il 2000 e il 2019, alla fine è stato riscosso. Evidentemente ce n'è ancora di strada da fare.

Lotta all'evasione fiscale ancora inefficace

evasione fiscale

Eppure di possibili soluzioni ne sono state provate molte. Ad esempio le sanatorie, che concedevano la facoltà agli evasori di pagare quanto dovuto a rate, peraltro senza sanzioni e senza interessi. Di fronte a questo trattamento così agevolato, la risposta è stata blanda.
Malgrado diverse sanatorie degli anni passati, neppure 80 miliardi su 955 iscritti a ruolo hanno la concreta possibilità di essere incassati. Il resto sono importi evasi da soggetti che ormai sono stati dichiarati falliti, oppure ditte cessate e nullatenenti. In pratica, non frutteranno nulla.

Una montagna di soldi che non arriva

La montagna ha partorito il topolino, e i numeri dell’evasione in Italia continuano così ad essere drammatici. Siamo il primo evasore fiscale in Europa, e il Governo stima che vengano sottratti dal pagamento al Fisco circa 110 miliardi annui. Come l’intera spesa per la Sanità. Tuttavia, altre stime fanno lievitare questa cifra fino a 180 miliardi. Se si riuscisse a recuperare anche solo una parte di questa somma ogni anno, molti dei problemi del nostro Paese si potrebbero risolvere più facilmente.

La rilevanza penale

Da noi l'evasione fiscale non ha sostanziale rilevanza penale, e solo 156 persone sono in carcere per reati fiscali. Per capire la differenza rispetto al resto d'Europa, in Germania sono 8.600 mentre negli USA sono oltre 12mila. Forse potrebbe essere questa una via più "convincente" per stanare i furbi, anche perché la necessità di recuperare almeno parte della evasione diventa oggi ancora più stringente, viste  le drammatiche conseguenze dell’epidemia di Covid - il lockdown ha creato 3 milioni di nuovi poveri -  sulla occupazione e sul reddito.

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