giovedì 17 settembre 2020

Imprese, secondo Confcommercio il rimbalzo del PIL non salverà il terziario

Malgrado ci siano dei confortanti segnali di ripresa, esistono ancora molte incognite che pesano sul nostro sistema economico. Il rimbalzo congiunturale che c'è stato dopo la tempesta Covid, rischia comunque di non salvare dal baratro centinaia di imprese. Specie quelle del terziario.

Molte incognite per le nostre imprese

A disegnare questo scenario cupo è Confcommercio, ovvero la principale associazione degli esercenti. Nel rapporto congiuntura dell'istituto si legge che il terzo trimestre dell'anno è stato "caratterizzato da un progressivo, seppure complesso, ritorno alla normalità". Il che però non significa che va tutto bene, perché l'istituto precisa anche che per le imprese italiane rimangono "molte incognite".

Lo dimostra l'atteggiamento delle famiglie italiane, i cui consumi ancora non sono tornati alla normalità e viaggiano tra passi in avanti e passi indietro. Questo ovviamente per la paura del futuro sanitario ed economico. In una nota l'associazione sottolinea come ad agosto i consumi dell'indicatore Icc siano scesi dell'-8,7% con una "situazione drammatica per i servizi ricreativi (-61,6%), gli alberghi (-35%) e i pubblici esercizi (-26%)".

Le stime di Confcommercio

Confcommercio stima che nel terzo trimestre il PIL cresca al 10% rispetto al secondo, mentre sarà del - 9,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Alla fine del 2020 invece, la stima è che il Pil cadrà complessivamente di oltre 9 punti percentuali. Più grave, quindi, di quanto si aspetti il governo Conte. Circa i singoli settori, il grosso della crisi è ricaduto sulle imprese dei servizi. In questo ambito infatti il calo è stato del -23,3% nel confronto annuo. Numeri che schizzano ulteriormente verso l'alto con riguardo ai segmenti legati direttamente ed indirettamente al turismo (trasporto aereo, musei, eccetera). Il commercio al dettaglio è diminuito invece del 14,2% rispetto all'anno scorso.

Ma cosa suggerisce la confederazione? Sfruttare al meglio tutte le risorse europee, e puntare con decisione verso una riforma fiscale. Quest'ultima, mai avviata, oggi come oggi diventa ancora di più una priorità.

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