Altro shock in Turchia: Erdogan ha cacciato un altro governatore della banca centrale. Guarda caso, pochi giorni dopo un rialzo dei tassi di interesse.
Governatore cacciato per via dei tassi di interesse alti
Molti esperti non si fidavano della situazione in Turchia, nonostante la recente mossa di alzare i tassi di interesse di 200 pb per dare ossigeno alla Lira e contrastare l'inflazione. Le mosse del governatore Agbal erano apprezzate, ma si temeva la possibile reazione di Erdogan, da sempre contrario ai tassi alti. Purtroppo questo inizio di settimana ha confermato che i timori erano più che giustificati, perché con una mossa senza senso, Erdogan ha cacciato il presidente della Banca centrale, sostituendolo con Sahap Kavcioglu, ex deputato dell'Akp di Erdogan e commentatore economico del quotidiano filogovernativo Yeni Safak.
Uno che la pensa come Erdogan, in quanto ai tassi di interesse bassi come risposta alla iperinflazione.
Annotazione: quando si negoziano valute emergenti, è fondamentale sapere come l'ordine stop buy sell che cos'è e come utilizzarlo.
Fiducia e sfiducia
Grazie a Nacil Agbal, era tornata un po' di fiducia sui mercati, dopo mesi di pressione sulla valuta locale. Il governatore però ha pagato il rialzo dei tassi di interesse fino al 19%, decretato di recente per frenare l'inflazione, salita al 15,61% a febbraio, il massimo da luglio scorso.
E' la terza volta dalla metà del 2019 che Erdogan licenzia bruscamente un capo di una banca centrale. Tutto questo fa avanzare la preoccupazione che il governo perseguirà ancora una volta politiche di tassi di interesse bassi (e debito) per rilanciare l'economia.
La Lira crolla
La reazione dei mercati ha spinto la Lira al tracollo contro il dollaro americano. Durante gli scambi asiatici il cambio Usd-Try era arrivato anche a quota 8,47. Sul finire della settimana scorsa, era a 7,22. Chi conosce cos'è un gap trading up down, ne ha visto uno bello grosso. Anche in Borsa si sentono gli effetti di questa mossa illogica: l'indice XU100 della Turchia è infatti sceso di oltre il 6% al di sotto di 1.450, livello più basso dal 23 dicembre 2020.
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