L'operazione che ha portato Elon Musk a comprare Twitter si sta rivelando un boomerang... su Tesla a Wall Street. Il titolo dell'azienda di auto elettriche ha infatti perso il 16% sul listino NASDAQ. Questo scivolone è diretta conseguenza dell'operazione che il magnate australiano ha condotto sul famoso social network.
Le difficoltà di Tesla a Wall Street
Pochi giorni fa, dopo un lungo corteggiamento Elon Musk è riuscito a strappare il via libera da parte della dirigenza di Twitter all'operazione di acquisizione, per un importo di circa 44 miliardi di dollari.Per finanziare questa operazione Musk ha fatto un’operazione di leveraged buyout (Lbo), nella quale ha dovuto cedere circa 4,4 di azioni Tesla, per un controvalore di 4 miliardi di dollari. Proprio questa massiccia vendita di titoli ha spinto a ribasso il titolo su Wall Street. In soli 4 giorni sono stati bruciati 150 miliardi di dollari di capitalizzazione. Sul grafico si è formato un uncino di Ross 123 high low.
Le preoccupazioni dei mercati
Questo scenario ha creato preoccupazione tra gli investitori di Tesla, che si sono chiesti se questa massiccia vendita sia stata solo un primo passo al quale ne seguiranno altri. Musk si è affrettato a smentire questa possibilità, anche se a Wall Street rimane un certo nervosismo.
Il problema è che se Musk decidesse di vendere un nuovo cospicuo pacchetto di azioni Tesla, rischierebbe di affossare ancora di più il titolo, che dal 4 aprile, ha perso il 20% del suo valore, passando da 1.145, 45 dollari a 877,51 dollari della chiusura di giovedì. Ma se il valore scende sotto la soglia dei 750 dollari ad azione, alcune banche potrebbero chiedere ulteriori titoli a garanzia come collaterali dei prestiti.
Il fatto che gli investitori non conoscano ancora l'impatto che l'acquisizione di Twitter provocherà su Tesla non fa che aggiungere volatilità al titolo sul listino di Wall Street. Del resto l'indicatore Relative volatility index RVI già si sta agitando un po'.
Le conseguenze economiche e non
Va aggiunto inoltre che si temono con solo conseguenze dal punto di vista economico, ma anche relativamente all'impegno e alla dedizione che il magnate australiano dedicherà alla propria azienda di auto elettriche. Del resto lo stesso Musk qualche tempo fa affermò che il tempo che dedica a Tesla vale un milione di dollari al minuto.
Quelle frasi oggi suonano come un boomerang.
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