L'ondata di caldo che sta attraversando la penisola non fa solo a boccheggiare le persone, ma colpisce anche il mondo del commercio, che lamenta un calo degli acquisti.
Questo è l'allarme lanciato da Confesercenti, che oggi ha anche avuto un incontro al Ministero del Lavoro per affrontare questa situazione.
Temperature e acquisti
Le alte temperature di questo periodo, ben oltre le medie stagionali, in generale scoraggiano le attività all'aperto e di conseguenza colpisce la propensione al consumo delle famiglie.
Per questo gli acquisti si stanno riducendo, tanto che una stima di Confesercenti parla di circa 3,4 miliardi di spesa che sono a rischio. Infatti una settimana di caldo oltre la norma arriva a determinare una contrazione dello 0,2% dei consumi mensili, che quindi potrebbero subire una riduzione di 3,4 miliardi rispetto all’andamento riscontrato nella prima metà del mese.
Mercati e mercatini i più colpiti
Questa situazione si rivela particolarmente pesante soprattutto per il commercio che si svolge nelle aree pubbliche, come quello dei mercati e nei mercatini. Infatti l'ondata di calore ha cambiato le fasce orarie in cui chi deve fare acquisti esce di casa: cittadini e turisti rinunciano allo shopping nelle ore più calde del giorno, concentrandolo nel tardo pomeriggio, in particolare dalle 18.00 in poi. Evitano invece le ore dalla mattina al primo pomeriggio, che sono le più calde del giorno.
Il punto è che nella maggior parte dei casi mercati e mercatini si svolgono proprio la mattina, questo spiega perché lamentano un calo degli acquisti fino al 30% rispetto a luglio dello scorso anno.
Altri settori colpiti
Lo scenario è complesso anche in altri ambiti. La ristorazione patisce un calo della richiesta dei consumi ai tavoli all'aperto. Il danno è doppio, perché questo incremento di coloro che decidono di consumare i pasti all'interno, costringere locali a intensificare l'utilizzo dei climatizzatori, provocando un aumento dei consumi elettrici.
Va aggiunto che per difendersi dalle alte temperature, le famiglie stanno intensificando l’utilizzo di condizionatori o altri strumenti similari. Ma questo comporta una spesa più alta per l'elettricità, che li spingerà in seguito a ridurre altre spese. Insomma gli effetti sul commercio potrebbero avvertirsi anche dopo la fine del gran caldo.
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