lunedì 28 ottobre 2024

Mercato azionario in salita, Milano chiude con +0,69%

Le principali Borse europee chiudono la prima seduta della settimana all’insegna degli acquisti, anche grazie all'andamento positivo del mercato azionario Wall Street.

Sarà una settimana ricca di trimestrali e di appuntamenti macro (in uscita i dati sul lavoro e il core Pce negli Stati Uniti, mentre nel Vecchio Continente l’attenzione si focalizzerà sul Pil e l’inflazione dell’eurozona). Focus anche sulle trimestrali delle big tech, mentre cresce l'attesa per le elezioni presidenziali Usa.

Il bilancio del giorno sul mercato azionario

Va in rialzo Piazza Affari, con l'indice principale del mercato azionario (FTSE MIB) che termina a 35.016 punti (+0,69%), proseguendo la serie positiva iniziata giovedì scorso. Sulla stessa linea, aumenta il FTSE Italia All-Share, che si porta a 37.151 punti. Poco sopra la parità il FTSE Italia Mid Cap (+0,51%) e il FTSE Italia Star (+0,61%). 

Per quanto riguarda i listini principali del Vecchio Continente: salgono il Dax tedesco (+0,4%), il Cac40 francese (+0,8%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,9%). Bene anche Londra +0,49%.

I numeri di Milano

Il controvalore degli scambi sul mercato azionario milanese è stato pari a 2,31 miliardi di euro, in rialzo rispetto a venerdì. I volumi scambiati si sono attestati a 0,38 miliardi di azioni, rispetto ai 0,41 miliardi precedenti.
Tra i titoli più importanti spicca il balzo di DiaSorin (+2,50%), dove si concretizza un incrocio medie mobili 50 e 200. Avanzano anche Banca Popolare di Sondrio (+2,11%), Banco BPM (+1,71%) e Fineco (+1,70%). Le vendite si sono abbattute su Iveco, -2,74%. Scivola anche ENI, -1,62%, così come in generale i titoli energetici.

Gli altri mercati

Sul fronte valutario, il cambio euro/dollaro scambia a 1,0825 e il dollaro/yen risale a 153,3 yen per dollaro, dopo che la coalizione di governo giapponese ha perso la maggioranza in parlamento (molti ne hanno approfittato per adottare una strategia scalping 1 5 minuto).

Fra le materie prime, profondo rosso per il petrolio dopo che gli attacchi di Israele contro l’Iran ha colpito solo obiettivi militari e non strutture petrolifere. Si raffredda l’appetito per l’oro, che si mantiene comunque su livelli molto alti, che si attesta a 2.744 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 120 punti base, con il decennale italiano in rialzo al 3,49% e il benchmark tedesco al 2,28%.

giovedì 24 ottobre 2024

Reddito di cittadinanza, dato shock dal Brasile: un terzo se ne va in scommesse

Una misura di sostegno che in Italia fa ancora discutere è il reddito di cittadinanza. Questo sussidio non è una prerogativa italiana, e in altri paesi affonda addirittura le radici in un passato per nulla recente. Ma con delle conseguenze molto insidiose...

Il Brasile e il reddito di cittadinanza

Nel lontano 2003 il presidente del Brasile Ignacio Lula Da Silva istituì in Brasile la Bolsa Familia, una misura pressoché identica al reddito di cittadinanza come lo conosciamo oggi. Durante la presidenza Bolsonaro questa misura di sostegno venne abolita, ma con il recente ritorno di Lula al timone del Brasile è stata nuovamente ripristinata.

Nel paese sudamericano i beneficiari del reddito di cittadinanza sono circa 20 milioni di persone, ossia un cittadino su 10. Questo dato già fa capire il grado di povertà in cui si trova gran parte del Paese, dove il numero dei senza-tetto è cresciuto di dieci volte negli ultimi anni.
Secondo l'ONU, in Brasile ci sono 16 milioni di persone che vivono in uno stato di insicurezza alimentare grave. Sotto questo punto di vista, il reddito di cittadinanza è una misura utilissima per alleviare la povertà estrema di milioni di brasiliani.

Il dato shock sull'utilizzo dei fondi a sussidio

La spesa sostenuta dal governo per corrispondere mensilmente il reddito di cittadinanza è circa 14 miliardi di reais, equivalenti a circa 2,3 miliardi di euro. È tanto, ma se serve a contrastare la povertà va benissimo.
Nulla di strano fin qui, se non fosse per l'incredibile dato che è emerso da un'indagine della banca centrale: il 30% del sussidio viene speso in scommesse sportive.

Un fenomeno che indigna e preoccupa

Secondo la Banca Centrale del Brasile, negli ultimi mesi in media circa 3 miliardi di reais erogati tramite il reddito di cittadinanza sono stati spesi in scommesse sportive. Si tratta di un quinto rispetto alla spesa totale. Sempre secondo l'indagine della banca centrale, 5 milioni di percettori (un quarto del totale), ha effettuato scommesse sportive con le somme percepite in sussidio. Cosa ancora più grave, il 70% di questi è padre di famiglia.

È chiaro che questi dati hanno suscitato una forte indignazione, non solo per il modo in cui sono stati spesi fondi che servivano a tutt'altro, ma anche perché testimonia la preoccupante crescita del fenomeno delle scommesse sportive, in particolare sul calcio, che rischia di avere effetti sociali devastanti.

domenica 20 ottobre 2024

Mercati finanziari, focus sulle trimestrali e sulla Bank of Canada

Dati macro, trimestrali Usa e alcune decisioni sui tassi da parte delle banche centrali, saranno i piatti forti della settimana per i mercati finanziari.

L'America e i mercati finanziari

Negli USA sono attesi le stime flash per l’S&P Global PMI, che forniranno alcune indicazioni sull'andamento del settore privato. Inoltre, sarà interessante seguire le vendite di case esistenti e nuove, i dati finali sul sentimento dei consumatori del Michigan.

Lo stato di salute dell'economia americana è importante per valutare le prossime mosse della FED, che sembra più orientata ad un approccio cauto sui tassi di interesse, dopo il maxi-taglio di settembre. Questo del resto ha spinto il dollaro sui massimi di due mesi (fonte Pocket Option Italia).
Sempre dagli USA arriveranno altre trimestrali societarie. In calendario i dati di Tesla, Coca Cola, 3M, General Motors e Verizon.

Dati macro per l'Europa

Nel vecchio continente ci sarà una bella sfilza di dati macro. Le stime flash PMI offriranno informazioni chiave sulla performance economica di ottobre (è probabile una contrazione del settore manifatturiero e una modesta accelerazione del settore dei servizi). Tuttavia, si prevede che la fiducia dei consumatori nell’area euro migliorerà, raggiungendo il livello più alto da febbraio 2022.
Nel Regno Unito si prevede una crescita più debole sia nel settore manifatturiero che nei servizi.

La Bank of Canada decide sui tassi

Un altro appuntamento interessante per i mercati finanziari sarà la riunione della Banca del Canada. Si prevede che la BoC ridurrà i costi di finanziamento di 50 punti base. Sarebbe il quarto taglio consecutivo dei tassi, poiché l’inflazione in Canada è scesa al di sotto dell’obiettivo del 2% per la prima volta in oltre tre anni all’1,6% a settembre.

NB. Le riunioni di politica monetaria sono sempre un'insidia per i mercati finanziari, perché possono innescare fenomeni di slippage Forex.

In Asia e Australia

Dalla Cina si attende un taglio dei tassi da parte della Banca Popolare, per favorire la trasmissione delle recenti misure di stimolo monetario, mentre il Ministero del Commercio dovrebbe rilasciare nuovi flussi di IDE. In Giappone, gli investitori attendono l’IPC di ottobre di Tokyo come indicatore anticipatore del percorso politico della BoJ.

mercoledì 16 ottobre 2024

Obbligazioni green, in Europa è record nei primi 9 mesi del 2024

Continuano a crescere in Europa le emissioni di obbligazioni green degli Stati. Secondo l'ultimo report, nei primi nove mesi del 2024 il volume totale ha raggiunto i 53 miliardi di euro, superando di circa il 20% il risultato dello scorso anno.

I numeri europei su questo tipo di obbligazioni

Questa tendenza in aumento va avanti da un bel po' di tempo, e si stima che alla fine di quest'anno le obbligazioni sovrane green avranno raggiunto un volume di emissioni di circa 80 miliardi di euro, malgrado nell'ultimo anno ci sia stato un leggero calo del greenium (il premio delle obbligazioni verdi rispetto a quelle tradizionali).

La maggior parte di esse ha una scadenza a lungo termine (ossia oltre 10 anni), che resta il segmento preferito visto che quasi il 70% di tutti i green bond emessi hanno questa caratteristica.

Germania in testa

Il Paese che più di tutti spinge con forza sulle obbligazioni sovrane ESG è la Germania, che resta saldamente il Paese con le emissioni di titoli maggiori. Nei primi nove mesi di quest'anno il volume delle obbligazioni verdi in circolazione è cresciuto di 17,5 miliardi di euro, arrivando ad un totale che supera i 73 miliardi di euro.
Al secondo posto - a breve distanza - si colloca la Francia.

L'europa e il resto del mondo

Il vecchio continente rimane la regione geografica nettamente più importante per il mercato globale delle obbligazioni sovrane ESG, anche se si registra una forte avanzata dei paesi dell'Asia/Pacifico, che sta facendo un bel po' di concorrenza all'Europa. In special modo va evidenziato il forte trend che c'è in Giappone, tanto che lo yen giapponese è diventato una valuta importante per le emissioni sovrane ESG.

A livello globale l'emissione di obbligazioni sovrane ESG è cresciuta nell'ultimo anno per circa 92 miliardi di dollari, ossia 17 miliardi di emissioni in più rispetto al 2023. La quota di obbligazioni verdi è attualmente al 73%. Nell’insieme, si prevede un aumento piuttosto incisivo pari a 101 miliardi di dollari, rispetto al 2023.

mercoledì 9 ottobre 2024

Investitori ancora prudenti, ma in vena di compere. Milano in rialzo come il resto d'Europa

Finale positivo per le borse europee, che in una giornata priva di grandi spunti macro viaggiano in progresso anche grazie alla buona verve di Wall Street. Gli investitori aspettano soprattutto di conoscere i dati macro sull'inflazione americana, in uscita giovedì, e per l'avvio della stagione delle trimestrali.

La giornata degli investitori

A Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in progresso dello 0,54% a 33.917,53 punti. Sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share fa un piccolo salto in avanti dello 0,58%, portandosi a 36.081 punti. Guadagni frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,52%); come pure, in moderato rialzo il FTSE Italia Star (+0,45%).

Nel resto d'Europa, il DAX di Francoforte (+0,99%), Parigi +0,52% e il FTSE100 di Londra +0,65%. Più cauta Madrid (+0,07%).

I numeri di Piazza Affari

Il controvalore degli scambi da parte degli investitori a Piazza Affari è stato pari a 1,88 miliardi di euro, in calo rispetto ai 2,12 miliardi della vigilia. Salgono leggermente i volumi scambiati, che passano da 0,39 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,43 miliardi.

Sul paniere principale di Piazza Affari, gli investitori premiano soprattutto Stellantis (+1,9%) grazie alle indiscrezioni su un possibile via libera del governo alla cessione della maggioranza di Comau. Avanzano anche Stmicroelectronics e Pirelli (se volete negoziare questi titoli, per fare la loro analisti tecnica imparate a tracciare supporti e resistenze).
Al contrario, i peggiori del listino sono Amplifon e Diasorin.

Gli altri mercati

Sul Forex, il cambio euro/dollaro in calo a 1,095. In generale il biglietto verde si rafforza a un massimo di due mesi contro le altre valute più scambiate, con il mercato che s’interroga sulle decisioni di politica monetaria che la Fed prenderà nei prossimi mesi. 

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta in prossimità dei 130 punti base, con il decennale italiano al 3,54% e il benchmark tedesco al 2,25%.
Fra le materie prime, il petrolio Brent ritraccia a 76,5 dollari al barile, mentre l’oro si attesta a 2.614 dollari l’oncia.

martedì 8 ottobre 2024

Industria dell'auto sempre più in difficoltà, quella europea è in ginocchio

Il settore dell'automotive in Europa continua ad essere afflitto da problemi enormi, che colpiscono indistintamente tutti gli operatori del settore. Nel giro di pochi giorni l'industria dell'auto Europea ha incassato una revisione al ribasso delle stime per il 2024 prima di BMW, poi di Volkswagen e infine di Stellantis.
Questo fornisce un quadro complessivo di quanto sia grave la situazione (non a caso hanno cominciato a circolare di nuovo dei rumors su possibili fusioni tra aziende, ad esempio Stellantis e Renault).

Cosa succede all'industria dell'auto

Le difficoltà che hanno colpito l'industria dell'auto Europea hanno origine dalla transizione verso i motori elettrici. La forte concorrenza dei marchi cinesi e il dominio assoluto della statunitense Tesla hanno ridimensionato il ruolo dei grandi marchi europei dell'auto all'interno del panorama internazionale. 

Malgrado le tariffe imposte dall'Unione Europea sui veicoli elettrici che giungono da Pechino e dintorni, la situazione non è affatto migliorata.

Lo scenario

Attualmente il panorama dell'Industria dell'auto è decisamente desolante. Le vendite continuano ad essere in calo, perché non solo c'è la concorrenza agguerrita dei rivali extraeuropei, ma anche perché stanno cambiando le abitudini dei clienti

La richiesta di veicoli elettrici è diventata particolarmente debole dopo la fine degli incentivi statali, visto che i prezzi di queste auto rimangono inaccessibili per molti. Questo mix sta avendo effetti devastanti su molte imprese, e di conseguenza prospetta cali occupazionali molto forti lungo tutta la filiera.

Il peso dell'automotive in Europa

Dobbiamo ricordare che parliamo di un settore che contribuisce in modo importante al prodotto interno dell'Europa, circa 460 miliardi di euro.
Anche sotto il profilo occupazionale, il ruolo dell'Industria dell'auto è importante, dal momento che impiega circa 4 milioni di lavoratori. Per questo motivo hanno fatto scalpore i tagli annunciati soprattutto da Volkswagen, che alla fine di settembre ha messo in conto la possibilità di chiudere un suo stabilimento per la prima volta in quasi 90 anni di storia.

mercoledì 2 ottobre 2024

Investitori cauti, le Borse europee chiudono poco mosse

Le preoccupazioni sull'escalation di tensione in Medioriente continua ad appesantire l'umore delle Borse e degli investitori. L'Europa chiude così un'altra seduta debole.

Per quanto riguarda i dati macro, il rapporto americano sull’occupazione nel settore privato ha evidenziato a settembre 143 mila nuovi impieghi. Adesso l'attenzione è sul job report con i Nonfarm Payrolls e il tasso di disoccupazione, in uscita venerdì.
In Europa intanto il tasso di disoccupazione è rimasto stabile sui minimi al 6,4%.

La giornata del mercato azionario

La Borsa di Milano chiude in calo dello 0,28%, con l'indice Ftse Mib a 33.675 punti. Sulla stessa linea, in lieve calo il FTSE Italia All-Share, che archivia la giornata sotto la parità a 35.822 punti. In lieve ribasso il FTSE Italia Mid Cap (-0,24%); poco sopra la parità il FTSE Italia Star (+0,21%).

Anche nel resto d'Europa gli investitori sono nervosi. Chiudono contrastati il Dax tedesco (-0,2%), il Cac40 francese (+0,1%) e l’Ibex35 spagnolo (-0,6%). Piccolo rialzo per Londra.

I numeri di Piazza Affari

A Milano il controvalore degli scambi da parte degli investitori risulta essere stato pari a 2,26 miliardi di euro, in deciso ribasso (-26,45%) rispetto a ieri. I volumi scambiati sono passati da 0,56 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,48 miliardi.

Sul listino principale avanzano anche oggi i titoli della difesa e i petroliferi: Leonardo (+3,6%), Saipem (+1,6%) ed Eni (+1,6%). Chi adotta tecniche di trading intraday sta sfruttando la situazione geopolitica per puntare su difesa e energetici.
Male invece Iveco (-2,7%), Pirelli (-2,4%) e Recordati (-2,3%).

Gli altri mercati

Sul mercato valutario continua a scendere il cambio euro/dollaro, che resta sotto 1,10. Perde decisamente quota lo yen, dopo le dichiarazioni del premier giapponese che allontanano un rialzo dei tassi (situazione ideale per chi sa come fare scalping Forex).

I timori per le forniture in Medio Oriente spingono anche oggi il prezzo del petrolio, anche se l’Opec+ ha confermato i piani per ripristinare parte della produzione da dicembre. L’oro scivola nuovamente a 2.645 dollari l’oncia dopo i guadagni di ieri innescati dal flight to quality.
In rialzo i rendimenti delle obbligazioni. Lo spread Btp-Bund è stabile a 133 punti base.