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giovedì 21 novembre 2019

Tasso di interesse, la FED sembra volersi prendere una pausa

Le indicazioni che i mercati si aspettavano dalla pubblicazione dei verbali della FED, riguardanti l'ultimo meeting di politica monetaria, hanno evidenziato la volontà dell'istituto americano di concedersi una pausa dal ritocco dei tassi di interesse.

Stop ai ritocchi del tasso di interesse

I verbali pubblicati sono quelli relativi al meeting dello scorso 30 ottobre, quando i membri del FOMC decisero di effettuare il terzo taglio del tasso di interesse del 2019, che fu portato a 1,50-1,75% (-25 punti base). Da quanto si apprende, la maggioranza dei membri del Federal Open Market Committee ha considerato il taglio dei tassi sufficiente per sostenere l'outlook di una crescita moderata, di un mercato del lavoro forte e di un'inflazione vicina al target della Commissione, fissato al 2%". In sostanza non si prevedono ulteriori ritocchi nel prossimo futuro, a meno che le condizioni economiche non cambino in modo "significativo".

Rischi ancora esistenti

La view complessiva sull'economia americana è divenuta più ottimistica, con rischi all'outlook diminuiti leggermente. Nonostante questo però, rimangono ancora "rischi significativi" per l'espansione economica globale, ed è proprio per questo motivo che il meeting si è concluso con la decisione di tagliare il tasso di interesse.
I mercati non hanno reagito granché alla pubblicazione dei verbali del Fomc, tant'è che l'indice del dollaro è rimasto sostanzialmente piatto sui valori della vigilia e i segnali forex migliori gratis non hanno evidenziato alcunché.

Annotazione: quando si vuole fare un investimento online, la cosa principale è scegliere la migliore piattaforma forex italiana in relazione alle proprie necessità.

Focus ancora sulla trade war con la Cina

Al momento l'interesse degli investitori si continua a concentrare sull'andamento della trade war. L'accordo commerciale tra USA e Cina è tornato ad essere in bilico, con Trump che continua a minacciare tariffe maggiori se non si raggiungerà l'intesa in tempi brevi. Dall'altra parte, la Cina si è molto irrigidita dopo che il Senato degli Stati Uniti ha votato all'unanimità a sostegno dei manifestanti di Hong Kong, accusando gli americani di interferire con le loro questioni interne.

venerdì 15 novembre 2019

Costo del denaro, la Banxico taglia ancora ma non si dà fretta

La scorsa notte, la banca centrale del Messico (Banxico) ha ancora una volta effettuato una correzione al costo del denaro. L'istituto infatti ha abbassato il tasso di interesse di riferimento al 7,50%. Si tratta del terzo ritocco espansivo effettuato nel corso del 2019.

La scelta della Banxico sul costo del denaro

La decisione di tagliare il costo del denaro è stata unanime, e tuttavia va precisato due dei 5 membri del Comitato avrebbero voluto un taglio ancora più sostanzioso, di 50 punti base.
La banca centrale della seconda economia dell'America Latina ha segnalato i rischi di crescita, e per questo probabilmente sarà ancora accomodante in futuro. Del resto la decisione del board guidato dal governatore Alejandro Díaz de León era prevista dai mercati. Infatti la Banxico si trova nelle condizioni tipiche per adottare un ciclo di espansione monetaria: inflazione in calo (il target ideale è sul 3%), crescita debole e valuta nazionale stabile. Ecco perché l'unico dubbio degli analisti non era tanto sulla realizzazione di tagli al costo del denaro, ma sulla velocità con cui saranno poste in essere.

La decisione della Banxico ha dato slancio al peso messicano, che dopo aver raggiunto i minimi mensili contro il dollaro USD, è rimbalzato leggermente verso quota 19.25 dando anche vita a una figura flag analisi tecnica.

Suggerimento: qualora vogliate fare investimenti sulle valute, dovrete anzitutto scegliere la piattaforma forex migliore italiana sicura, per evitare brutte sorprese.

Prossime mosse della Banxico

Il rendimento del peso messicano nelle prossime settimane potrebbe essere un fattore critico alla base della decisione della Banxico, se accelerare i tagli dei tassi o rimanere alla velocità attuale. Va invece notato un interessante cambiamento nell'ultimo paragrafo della dichiarazione della Banxico, che riduce l'importanza delle decisioni della FED rispetto alle decisioni sulla propria politica monetaria. Questo fa ritenere che anche se la banca centrale americana dovesse prendersi una lunga pausa del ciclo accomodante, la banca messicana invece continuerà per la propria strada.

mercoledì 17 aprile 2019

Dollaro australiano in rally dopo i dati macro cinesi

Il dollaro australiano è salito a un massimo di due mesi, trascinato al rialzo dagli ottimi dati sulla crescita economica cinese.

La Cina e il dollaro australiano

L’ufficio di statistica cinese ha reso noto che il prodotto interno lordo è cresciuto del 6,4% nel primo trimestre rispetto all’anno scorso, poco più del 6,3% previsto. Le vendite al dettaglio sono aumentate dell'8,4% (attese all'8,7%) mentre la produzione industriale è schizzata dell'8,5% rispetto al 5,9% previsto e al 5,3% precedente. Il forte segnale di ripresa sia della produzione industriale che delle vendite al dettaglio a marzo, hanno dato una bella boccata di ossigeno ai mercati. L'economia orientale sta quindi rispondendo alle misure di stimolo del governo e stanno riprendendo lo slancio. E' presto per dire se il peggio è davvero passato per l'economia globale, ma di sicuro qualcosa di positivo si muove.

Il dollaro australiano è sensibile alle fortune economiche della Cina, dal momento che Pechino è il principale partner commerciale dell'Australia. Inoltre, la Cina è la seconda più grande economia del mondo e il più grande player industriale, è evidente quindi l'importanza dei dati cinesi per il sentimento di rischio del mercato. Come si può vedere su una qualsiasi piattaforma forex italiana migliore, il dollaro australiano è salito sopra 0,72 dollari USD per la prima volta dal 21 febbraio, a seguito dei dati sull'economia cinese (inoltre ha raggiunto anche un picco di quattro mesi contro lo Yen a 80,71).

Suggerimento: quando si fa trading occorre prestare attenzione alle configurazioni che si creano. Ad esempio sono molto importanti i pattern harami forex bullish bearish.

La RBA più accomodante

Va detto che la crescita del dollaro australiano è avvenuta nonostante dalla riunione della RBA sia emerso che l'istituto centrale australiano ritenga un taglio dei tassi di interesse appropriato, se l'inflazione dovesse rimanere bassa e la disoccupazione dovesse salire più in alto. Anche se l'ipotesi di un taglio dei tassi non sembra davvero essere realistica al momento, in ogni caso il commento della RBA nella giornata di martedì aveva innescato un aumento di posizioni corte sul dollaro australiano. Lo scenario però è repentinamente cambiato a seguito dei dati cinesi.

martedì 16 ottobre 2018

Dollaro, indice poco mosso dopo i dati sulla Produzione Industriale

L’indice del dollaro resta sostanzialmente immutato nei confronti delle principali controparti sul mercato dei cambi. Il Dollar Index infatti non si è discostato molto dal record negativo delle ultime tre settimane e viaggia su quota 94.7.

L'andamento del dollaro

Sul fronte macroeconomico c'era molta attesa per i dati della Federal Reserve sulla Produzione Industriale di settembre, per l'impatto che avrebbero potuto avere sul dollaro. Il report ha evidenziato una crescita dello 0,3% rispetto al mese precedente. Il dato si è rivelato migliore delle aspettative (+0,2%) ma in calo rispetto alla rilevazione precedente (+0,4%). Il tasso di utilizzo della capacità produttiva è al 78,1%, senza variazione rispetto alla rilevazione precedente ma sotto le aspettative degli analisti (pari al 78,2%). Rispetto allo stesso mese del 2017, la produzione industriale risulta in crescita del 5,1%, l’incremento maggiore degli ultimi otto anni. Nel terzo trimestre la produzione è cresciuta del 3,3%; nel secondo era salita del 5,3%.

Questi dati non hanno fornito un grande slancio al biglietto verde, che nei giorni scorsi è stato penalizzato dalla deludente lettura delle statistiche di venerdì sulle vendite al dettaglio di settembre (per i dati si può far riferimento alla migliore piattaforma forex italiana). A contenere la flessione del dollaro c'è però la tensione sui rendimenti dei Treasuries, che impedisce un’eccessiva flessione del cambio. In questo momento più che una vera correzione, il mercato pare stia facendo un cauto ritracciamento.

Consiglio: se vi piace il trading sulle valute, non cercate strategie troppo estreme come la tecnica martingala trading Forex opzioni binarie.

Ad ogni modo, i veri driver del mercato finanziario continuano ad essere soprattutto quelli dell'Eurozona. il riferimento è alla situazione italiana e all'evoluzione dei negoziati riguardo alla Brexit.

giovedì 31 maggio 2018

Sterlina in lieve ripresa, ma giugno potrebbe essere molto volatile

La sterlina continua ad avanzare in modo timido nei confronti del dollaro, contro il quale ha perso circa il 3% nell'ultimo mese. Il Cable ha riconquistato quota 1,3300 dopo aver stampato i nuovi minimi annuali martedì scorso. Contro l'euro invece la situazione è sostanzialmente stabile da circa un mesetto (Eur-Gbp -0,11%).

I driver della sterlina

Il rimbalzo nei mercati azionari e il moderato ritorno di una propensione al rischio ha dato un po' di ossigeno alla sterlina. Tuttavia senza un impulso da parte della Bank of England, i tori sono molto meno inclini a ipotizzare che le cose continueranno a migliorare nel Regno Unito e che interessi i tassi saranno spostati più in alto nonostante le crescenti pressioni inflazionistiche. Chi conosce le dinamiche del trading online (recensioni dei broker e opinioni qui) sa bene quanto questo sia importante.

Ci sono ancora molti più dubbi che sicurezze riguardo l'esito dei negoziati Brexit, e questo è un fondamentale ribassista che non può essere ignorato. Il problema del confine irlandese continua infatti ad essere un problema significativo nello sviluppo dei colloqui con Bruxelles.

Le prospettive a breve

La volatilità della sterlina GBP potrebbe aumentare all'inizio di giugno, dato che il Parlamento sarà chiamato a votare sulla Brexit dopo le modifiche volute dai Lord. La sterlina potrebbe quindi essere vulnerabile nel breve termine. Anche se la valuta britannica ha avuto un piccolo sussulto, i modelli di prezzo suggeriscono piuttosto che si tratti di una temporanea correzione prima di un altro calo. Il sentiment maggiormente diffuso da parte degli analisti della migliore piattaforma forex italiana quindi rimane ribassista sulle prospettive GBP.

L'attenzione continuerà ad essere orientata in buona parte anche sulla Bank of England, sebbene la probabilità di un aumento del tasso sia diminuita notevolmente nell'ultimo mese, dopo che nel periodo precedente sembrava cosa molto probabile.