Il meeting della Reserve Bank of Australia
Alla fine del meeting di politica monetaria, il costo del denaro è stato confermato all'1,50% per la ventinovesima riunione di fila. Si tratta del livello minimo storico che venne raggiunto con un taglio di 25 punti base nell'agosto 2016. La RBA ha confermato di ritenere questo tasso di interesse coerente con la crescita sostenibile dell'economia dell'Australia e con il mantenimento dell'inflazione verso il target del 2%. Inoltre ha confermato pure l'intenzione di lasciarli all'1,50% per "un prolungato periodo di tempo".Riguardo ai fattori esteri, la RBA ha inoltre confermato di vedere la crescita mondiale "rallentata", e inoltre "i rischi al ribasso sono aumentati".
Cosa si aspettavano i mercati
I mercati si aspettavano una decisione cauta da parte della RBA, ma erano e sono più propensi a vedere un futuro movimento accomodante. Infatti le altre grandi banche centrali - FED, BCE e BoJ - si stanno muovendo proprio su questo sentiero, e se la RBA non vuole rischiare eccessivi apprezzamenti dell'Aussie Dollar, allora potrebbe essere costretta a una mossa espansiva sul costo del denaro. Per questo motivo i futures hanno leggermente allargato le probabilità di un taglio entro il 2019.Suggerimento: prima di fare investimenti online, studiate molti strumenti. Qui è spiegato l'indicatore on balance volume OBV.
La reazione del dollaro australiano
Sul fronte valutario, il dollaro australiano continua a muoversi in un range risretto da alcune settimane. Se guardiamo uno dei migliori broker forex autorizzati Consob, vediamo che il cambio AUD-USD si è indebolito dopo la decisione della RBA, scendendo verso quota 0,707, una zona di supporto già testata al ribasso diverse volte nelle ultime settimane.Nelle prossime settimane gli investitori guarderanno con attenzione alle mosse del governo Morrison. Sono in rampa di lancio infatti forti incentivi per l'economia, perché alle prossime elezioni di maggio il Premier non è messo bene nei sondaggi. Se queste misure dovessero effettivamente stimolare la crescita, allora si ridurrebbe la necessità di manovre espansive della RBA.
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