La crescita del credito al consumo
Ma andiamo con ordine. Il settore del credito al consumo ha avuto una forte spinta dalle motivazioni più disparate. Si richiede per l'acquisto dell'auto, per il pagamento dei viaggi, i prestiti personali, ma anche per estinguere prestiti precedenti e fronteggiare spese sanitarie impreviste. La maggior parte delle richieste è stata fatta per importi moderati, al di sotto dei 5.000 euro, che rappresentano quasi la metà delle richieste di prestiti totali. Perfino un colosso come Amazon ha lanciato un sistema di rateizzazione automatico degli acquisti.Cambiano i modelli di spesa
Il pagamento rateizzato sembra dunque farsi sempre più strada come comportamento abituale, un po' come accade in un modello consumistico sfrenato come quello americano. Un fatto eclatante è che oggi si preferisce buttare qualcosa di datato e comprare a rate un nuovo sostituto, piuttosto che affrontare in una volta sola le spese di riparazione.Aumentano i prestiti non rimborsati
Questo tipo di operazioni ha degli indubbi vantaggi, perché consente di pagare immediatamente il bene, il servizio o la prestazione, rimborsando poi gradualmente la cifra ottenuta entro il termine prescelto. C'è però anche una conseguenza poco felice di questo sempre più largo ricorso al credito al consumo. Infatti è cresciuto anche il numero di quelli che non pagano le rate del debito concesso da una banca o da una finanziaria. Secondo gli ultimi dati, circa 16 milioni di persone sono state segnalate ai sistemi di informazione creditizia (Sic).Il problema è che comprare o pagare tutto a rate, finisce per smaterializzare l’idea del denaro con cui siamo cresciuti ed abbiamo fatto i conti. In pratica perdiamo il contatto con il reale valore del denaro, e di conseguenza perdiamo il controllo delle nostre finanze.
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