lunedì 5 ottobre 2020

Depositi bancari e transazioni in valuta, la Turchia adotta altre misure per difendere la Lira

Dopo il recente choc, la Turchia sta correndo ai ripari. Il Governo ha deciso di tagliare la tassa sulle transazioni in valuta estera, così come ha tagliato la ritenuta alla fonte sui depositi bancari. Entrambi i provvedimenti, presi lo scorso mercoledì, rimarranno in vigore fino alla fine dell'anno.
Queste ultime due mosse rientrano nel programma per difendere la Lira turca, che di recente è sprofondata a nuovi minimi nei confronti del dollaro Usa.

La mossa su transazioni in valuta e depositi bancari

La tassa sugli acquisti al dettaglio di valuta estera, compreso l'oro, è stata ridotta allo 0,2% dall'1%. A maggio scorso era stato fatto un intervento di segno contrario, poiché le autorità cercavano di scoraggiare la cosiddetta tendenza alla dollarizzazione dei turchi che acquistano dollari e altre valute forti.

L'altra mossa è il taglio della ritenuta alla fonte sui depositi bancari in Lire, portata a zero dal 10%. E' stata ridotta al 5% dal 15% per i depositi con scadenza fino a sei mesi, al 3% dal 12% fino a 1 anno e ridotta a zero per i depositi con scadenza superiore a 1 anno. In questo caso lo scopo è garantire che i risparmi siano conservati in conti di deposito e di partecipazione aperti in lire turche, nonché a incoraggiare l'uso di risparmi sotto il cuscino in questi conti.

Suggerimento: chi desidera fare investimenti sulla Lira turca può sfruttare i contratti per differenza CFD, cosa sono è spiegato in questo articolo.

Il timore del governo e della CBRT

Secondo gli ultimi dati della banca centrale, le disponibilità in valuta estera dei residenti locali si attestano a 218,1 miliardi di dollari, avvicinandosi a un livello record.
Come detto, la preoccupazione del governo è adesso l'andamento della Lira. Il cambio USDTRY era arrivato a 7,86, fissando nuovi record storici e infrangendo la piercing line pattern forex. Di fronte a questo scenario, perfino la Banca Centrale della Repubblica di Turchia (CBRT) ha dovuto - con una mossa a sorpresa - alzare i tassi di interesse di 200 punti base al 10,25%, inasprendo la politica per la prima volta in due anni per stabilizzare la lira e affrontare l'inflazione.

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