giovedì 1 ottobre 2020

Reddito di cittadinanza, la crisi da Covid ha ingrossato la spesa. Bisogna cambiare

La reddito di cittadinanza, misura bandiera del Movimento 5S, adesso è diventato un pesante fardello. Nessuno immaginava che poco dopo aver varato questa grande novità, si sarebbe scatenata la pandemia, facendo schizzare il numero degli aventi diritto al sostegno. Di conseguenza, la spesa si è ingrossata come un fiume in piena.

I numeri choc del reddito di cittadinanza

Se per il 2020 i costi dello Stato per questo sussidio sono stati già alti, le proiezioni del ministero dell’Economia riguardo alla possibile spesa nel 2021 sono inquietanti. Il reddito di cittadinanza potrebbe infatti portare via dalle casse dello Stato circa 9,5 miliardi. Circa il 30% in più rispetto al 2020. (+2,5 mld). L'importo sarebbe superiore al limite di spesa autorizzato per il 2021, che si ferma a 7,3 miliardi.

La pandemia e la spesa

Questa situazione complicata è frutto in larga parte della crisi pandemica, ma anche del fatto che mentre la platea dei beneficiari continua a crescere (spinta dai venti della pandemia), dall'altro lato i percettori che del reddito di cittadinanza che hanno trovato lavoro rimangono una esigua minoranza.
Hanno infatti sottoscritto un contratto di lavoro sono solo un quinto dei ritenuti occupabili, nei primi diciotto mesi di vita del reddito di cittadinanza. Ovvero duecentomila su un milione di beneficiari attivabili. La misura oggi accoglie 1,3 milioni di famiglie e 3 milioni di beneficiari totali, tenuto conto anche dei percettori della pensione di cittadinanza.

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La modifica e i controlli

Per questi motivi si sta spingendo, soprattutto da parte del M5S, verso una modifica del sussidio. La volontà politica infatti è migliorare la misura in modo che resti comunque viva, evitando così che un domani possa essere buttata giù mattone dopo mattone, e poi ricostruita mettendoci sopra una nuova etichetta politica di appartenenza.
Saranno cambiamenti non radicali, ma efficaci, come più controlli contro i furbetti. Si ragiona ora sulla possibilità d’introdurre controlli mirati nei confronti dei percettori del sussidio che non accettano il lavoro o non spendono per intero la somma depositata sulla card. Ma anche introdurre sanzioni severe per chi non accetta il lavoro, e pure anche il progressivo depotenziamento dei navigator.

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