Una delle piaghe del mondo economico è senza dubbio il riciclaggio di denaro. Anche se molti pensano che i Paesi più a rischio siano quelli meno sviluppati, o comunque non le grandi economie, si sbagliano. Infatti tra i veri e propri paradisi del riciclaggio c'è Germania.
La Germania e un rapporto difficile col denaro
Già, proprio la locomotiva d'Europa è uno dei Paesi più vulnerabili alla pratica di "pulizia" di denaro sporco, proveniente da attività illecite. Questa vulnerabilità discende da alcune lacune legislative, ma anche da una negligente applicazione delle normative esistenti. Inoltre la Germania non ha mai fatto funzionare la Financial Intelligence Unit (Unità di Intelligence Finanziaria). Svantaggio strutturale
A rendere tutto più difficile è poi l’ordinamento federale del Paese. Infatti la frammentazione rende più difficile la lotta al crimine e al lavaggio di denaro. Infatti il Bundeskriminalamt (BKA), l’ufficio federale della polizia criminale, viene coinvolto solo raramente. Il più delle volte questa attività viene svolta soltanto dalle autorità regionali.
Dati scioccanti
Questa situazione viene riassunta bene dall’indice di segretezza finanziaria (Financial Secrecy Index), realizzato dalla ONG Tax Justice Network (TJN). Questo indice pone la Germania al settimo posto al mondo per opacità in campo finanziario, dopo le Isole Cayman ma prima di Panama, Isole Vergini Britanniche e Isole del Canale. In sostanza, i tedeschi non brillano affatto per trasparenza.
Secondo uno studio dell’università di Halle-Wittenberg, in Germania la "pulizia" del denaro sporco arriverebbe a circa 100 miliardi di euro l'anno. Un dato che si avvicina molto a quello italiano: 118 miliardi di euro secondo le stime di Bankitalia. In fondo, a tanti fa comodo che il riciclaggio di denaro, visto che poi quel denaro viene in gran parte reinvestito in attività legali che pagano tasse, come succede nel settore immobiliare.
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