giovedì 4 febbraio 2021

Imprese, cresce ancora la spesa per la cybersecurity. Ma crescono anche gli attacchi subiti

Per le imprese italiane, gli investimenti nella Cybersecurity stanno diventando sempre più importanti. Tuttavia, la crisi pandemica ha frenato anche questo tipo di investimenti (come tutti gli altri del resto). Lo scenario che si presenta oggi - così come fotografato dal Politecnico di Milano - è a luci e ombre.

Sicurezza informatica e imprese

La notizia positiva è che le grandi imprese tengono ancora in forte considerazione la cybersicurezza. Infatti il 40% di esse ha destinato un budget maggiore a questo ambito, rispetto a quanto faceva nel 2019. Tuttavia, il rovescio della medaglia è che sono calate le imprese che che hanno destinato risorse alla cybersecurity.
Peggio ancora è il dato che evidenzia una forte crescita di quelle aziende che nel 2020 ha ridotto i cordoni della spesa, circa il 19%.

Complessivamente, la crisi pandemica ha frenato la crescita degli investimenti, ma non ha arrestato la corsa. Il volume d'affari è giunto a 1,37 miliardi di euro. Rispetto al PIL italiano siamo allo 0,1%, e questo ci colloca nettamente al di sotto della media europea.

Attacchi in crescita

Un altro dato negativo è quello che riguarda il numero di attacchi subiti dalle imprese. Il 40% delle grandi organizzazioni e il 49% delle piccole e medie imprese (PMI bersagliate dagli hacker), dichiara infatti di aver subito maggiori tentativi di attacco. Questo aumento è da ricondursi anche all'incremento delle attività di remote working, con il conseguente uso massivo di dispositivi personali e reti domestiche, più facili da violare.

Dove si spende di più

E' interessante notare dove si indirizza la spesa in cybersecurity da parte delle imprese. Al vertice ci sono le spese per le soluzioni di “endpoint security”, ossia quelle per la protezione di ciascun dispositivo connesso alla rete. Stesso ruolo privilegiato lo hanno avuto anche le misure di “network & wireless security”, che proteggono l'infrastruttura da accessi impropri. Oltre la metà degli investimenti fatti dalle imprese, ha riguardato questi due ambiti.

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