lunedì 24 gennaio 2022

Commercio elettronico di vino, entro il 2025 un giro d'affari di 42 miliardi

Il mercato del vino sarà sempre più caratterizzato dal commercio elettronico, al punto tale che secondo l'Iwsr (istituto di ricerca britannico) entro il 2025 il giro d'affari sull'e-commerce potrebbe arrivare alla iperbolica cifra di 42 miliardi di dollari. Si tratta di un incremento del 66%.

Il vino e il commercio elettronico

La spinta al commercio elettronico del vino è arrivata dalla pandemia, perché a causa delle misure di lockdown anche in questo settore sono aumentati gli acquisti sul web. Ci sono perfino siti dove è possibile acquistare persino una sola bottiglia, poco prima della cena con consegna a domicilio, purché in un raggio chilometrico accessibile.

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Ma il trend era positivo anche prima del covid, che lo ha soltanto accelerato. Questo è evidente sulla base dei dati: nel 2019 il trend crescente del commercio elettronico era del 10% nel 2020, ed è schizzato al 43%, continuando a tassi sostenuti anche nei prossimi anni.

USA e Cina a ritmo crescente

Secondo la ricerca, il mercato dove il commercio elettronico è più penetrante sono gli Stati Uniti, dove si registra un tasso di crescita annuo del 20%. La conseguenza di questo trend crescente è che gli Stati Uniti diventeranno il più importante mercato globale on-line degli alcolici.
Dietro al mercato americano ci sarà quello cinese, che già una delle piazze più grandi. Oggi vale circa il 33% del commercio online di alcolici.

Questi dati devono far riflettere l'Italia. Perché se è vero che il nostro vino vale 14,2 miliardi di euro (terzi dietro Francia e Regno Unito), il nostro commercio elettronico di vino si ferma al 4% del totale delle vendite.

La polarizzazione dei consumatori

È interessante inoltre e sottolineare come questa ricerca evidenzi l'esistenza di due grandi categorie di consumatori di vino. Da una parte ci sono quelli più avveduti, anche più in là con l'età, che cercano prodotti di convenienza perlopiù appartenenti a Brand conosciuti e che acquistano su piattaforme di vendita di enoteche e siti specializzati.
Dall'altra ci sono i consumatori più giovani, che sfruttano il commercio elettronico per ordinare alcolici di fascia premium tramite app e su tempi di consegna piuttosto ridotti.

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