Il turismo - settore chiave dell'economia italiana - rischia di vivere un'ulteriore fase di grave crisi, dopo quella innescata dalla pandemia.
Il conflitto in corso in Ucraina, infatti, comporterà la perdita di altre decine di milioni di euro.
Il danno della guerra ad uno dei settori chiave dell'economia
All'appello infatti mancheranno i visitatori russi, che sono tra i maggiori "spendaccioni" quando vanno in vacanza. Tra loro infatti ci sono molti dei top spender, quelli che non badano a spese durante i propri soggiorni nel Belpaese.Secondo Assoturismo, la federazione delle imprese che operano nell'economia turistica, con la guerra in Ucraina vanno in fumo circa 175mila pernottamenti di turisti russi. Tradotto in termini economici, si parla di circa 20 milioni fatturato in meno.
Turisti spendaccioni
Per capacità di spesa, non c'è dubbio che il mercato russo rappresenta quello a 5 stelle per l'Italia. I russi sono quelli che spendono di più nel tax free shopping e nelle nostre boutique di abbigliamento. Un'indagine rivela che hanno una capacità di spesa giornaliera che sfiora i 200 euro, di molto superiore a quella degli altri turisti stranieri che vengono in Italia.
Il feeling turistico Italia-Russia
Anche per numero di visitatori, i russi si distinguono. Si pensi che del 2019, le visite in arrivo dalla Russia sono state circa 1,7 milioni. Numeri importanti per l'economia turistica.
Il feeling tra i turisti russi e l'Italia è un sentimento che si è consolidato negli ultimi 30 anni. Dalla metà degli anni Ottanta infatti è cominciato un boom, che ha portato a quadruplicare le presenze dei russi in Italia in pochi anni. Al punto che le loro presenze si sono avvicinate a quelle dei cinesi, popolo di girovaghi per eccellenza.
L'appeal dell'Italia è così forte, che nel 1995 l'Ente Nazionale per il Turismo ha aperto direttamente a Mosca un suo ufficio, per agevolare ulteriormente il flusso di turisti russi verso l'Italia. Adesso questo flusso di presenze turistiche e questo fiume di denaro rischia di essere seriamente messo in crisi dal conflitto in corso in Ucraina, con inevitabili ricadute sul settore del turismo italiano.
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