Le prospettive del mercato petrolifero
Non è infatti un mistero che siano state riviste diverse volte al rialzo le stime riguardo la crescita dell'offerta non Opec. Inoltre al momento le previsioni sono abbastanza concordi ritenere che gli Stati Uniti diventeranno i maggiori produttori al mondo di petrolio entro la fine del 2018, superando la soglia di 11 milioni di barili al giorno prodotti. È chiaro che se questa previsione dovesse concretizzarsi, sarebbe un duro colpo per l'Opec che sta portando avanti programma di tagli proprio per mantenere il mercato petrolifero in equilibrio. Se andiamo a studiare gli ultimi report EIA riguardanti il mese di marzo, viene evidenziato il ritorno al surplus nel 2018. Tale eccesso di offerta dovrebbe inoltre essere confermato anche nel 2019.Per questo motivo diversi analisti ritengono che il Brent potrà viaggiare in orbita 65 dollari al barile nella seconda parte di quest'anno. Il motivo è che anche se i fondamentali esercitano una pressione al ribasso sulle quotazioni, la forte domanda finanziaria per investimenti in commodity bilancia questo aspetto. Chi fa trading online bonus senza deposito è quindi avvertito. Nel 2019 invece la domanda di petrolio dovrebbe crescere in misura maggiore rispetto all'offerta non Opec. Questo potrebbe spegne il prezzo verso l'orbita 70 dollari, mentre rimarrà invece ampio lo spread tra il Brant il petrolio WTI, su una media di 4 dollari.
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