Il meeting della Banca di Russia
La Banca di Russia ha effettuato due mosse restrittive nel giro di pochi mesi, a settembre e dicembre 2018, al fine di contenere il rialzo dell'inflazione. Sono stati i primi ritocchi effettuati dopo ben 4 anni. Effettivamente il contenimento dell'inflazione c'è stato, perché ci si aspettava un rialzo fino al 5,4%, e invece l'ultima rilevazione ha evidenziato una crescita inferiore, al 5,3%. Il picco potrebbe quindi essere stato già raggiunto, anche se la Banca di Russia ci va cauta.Infatti occorre ancora che si manifestino completamente gli effetti degli aumenti dell'IVA, e per questo bisognerà attendere il secondo semestre. Ad ogni modo c'è ottimismo, visto che la banca centrale ritiene i rischi pro-inflazione diminuiti, e che l'indice dei prezzi al consumo annuale tornerà al 4% nella prima metà del 2020.
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Possibile taglio dei tassi
La frenata dell'inflazione potrebbe così aprire ad uno scenario accomodante di politica monetaria. La Banca di Russia ha infatti ventilato la possibilità che ci sia un taglio dei tassi, magari già in occasione del prossimo meeting del 14 giugno. Ovviamente ciò accadrebbe solo se la situazione economica dovesse svilupparsi in linea con le previsioni di base.Se ci chiediamo quali sono le migliori piattaforme di trading online e analizziamo i dati, possiamo vedere che la possibilità di un taglio al costo del denaro ha frenato il Rublo sui mercati valutari. Il cross USD-RUB ha ampliato i guadagni dell'ultima settimana, giunti oltre il punto percentuale. Il bilancio annuo però è a favore della valuta russa, che ha guadagnato oltre il 6% contro il iglietto verde.
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